mercoledì 15 gennaio 2025

La questione del crocefisso nelle aule

Per i laici: Il termine "laico" non implica la negazione o l'assenza di simboli religiosi, ma piuttosto la capacità di garantire un equilibrio in cui tutte le fedi e le convinzioni, incluse quelle non religiose, possano coesistere in uno spazio pubblico neutrale. 

In un contesto laico, la libertà religiosa è tutelata, ma ciò non significa che si debbano imporre simboli religiosi sugli altri o che questi siano rimossi a priori. La laicità si fonda sul principio di separazione tra istituzioni religiose e istituzioni statali, per evitare favoritismi o discriminazioni. 

Tuttavia, pretendere che in una società a maggioranza religiosa non si manifestino simboli di fede può risultare irrealistico. È importante, quindi, promuovere una cultura del rispetto reciproco, in cui i simboli religiosi siano espressioni personali e non strumenti di divisione o prevaricazione.

Per i religiosi: 
Ecco 10 versetti biblici e mormonici che sottolineano la sacralità della libertà di religione :

Bibbia (Antico e Nuovo Testamento):

2. Giovanni 4:24
   "Dio è spirito, e quelli che lo adorano bisogna che lo adorino in spirito e verità."
   Un richiamo alla libertà nell'adorare Dio con sincerità. Questo é intendimento comune in molte religioni.

3. Galati 5:1
   "Cristo ci ha liberati perché fossimo liberi; state dunque saldi e non lasciatevi porre di nuovo sotto il giogo della schiavitù."
   Un invito a preservare la libertà, anche religiosa.

4. Atti 5:29
   "Bisogna ubbidire a Dio anziché agli uomini."
   Afferma la priorità della libertà di seguire Dio rispetto alle imposizioni umane.

Libri Mormonici:
6. 2 Nefi 2:27 (Libro di Mormon)
   "L'uomo è libero secondo la carne; e tutte le cose sono date agli uomini, ciò che è espediente per loro. Essi sono liberi di scegliere la libertà e la vita eterna, per mezzo del grande mediatore di tutti gli uomini."
   Ribadisce il dono della libertà individuale.

7. Alma 30:7
   "Non era permesso che un uomo fosse punito per le sue credenze."
   Un chiaro supporto alla libertà di religione.

8. Dottrina e Alleanze 134:4 
   "Noi crediamo che la religione sia istituita da Dio, e che gli uomini siano responsabili davanti a Lui, e solo a Lui, per l’esercizio della loro fede."  
   Afferma la responsabilità personale nella libertà religiosa.

9. Mosia 29:32
   "Io desidero che questa terra sia una terra di libertà, affinché ogni uomo possa godere il suo diritto e privilegio di adorare Dio secondo i dettami della propria coscienza."
   Un forte messaggio di libertà religiosa.

10. Dottrina e Alleanze 101:77
   "Secondo le leggi e la costituzione del popolo, garantiamo che ogni uomo può agire in fede e adorare secondo la propria coscienza."
   Conferma il diritto inalienabile alla libertà di culto.

Ecco come viene  mostrata l'importanza attribuita alla libertà di religione e all'unicità di Dio sia nella Bibbia sia nei testi mormonici.

sabato 4 gennaio 2025

Il Canto dell’Unione: L’Intelligenza Tra il Due e il Tutto



"Come l’equilibrio tra la reciprocità e il gruppo definisce il vivere con saggezza"


Un altra perla del Blog Consapevolezza Globale:

"La vita è un’arte che si dipana tra il profondo legame tra due anime e l’interazione con il vasto mondo. In questo racconto pastorale, esploriamo come la reciprocità dedicata possa essere una chiave per vivere con intelligenza e come il gruppo, pur necessario, rischi di frammentare il senso dell’individuo. Una riflessione per chi cerca significato e armonia."


Abstract:

Questo saggio analizza la relazione tra la reciprocità dedicata tra due individui e l’interazione nel contesto di un gruppo più ampio. Utilizzando metafore pastorali e ispirandosi allo stile patristico, si evidenzia come l’intelligenza si manifesti non solo nella profondità del legame duale, ma anche nella capacità di navigare le dinamiche di gruppo senza perdere il centro. L’opera esplora i rischi dell’insipienza e della dispersività tipiche della vita collettiva, proponendo un equilibrio tra l’intimità dell’unione e la connessione sociale.


Premessa dell’Autore (Don Erman):

"Ogni uomo vive tra il bisogno di appartenenza e il desiderio di unicità. In questo racconto, cerco di conciliare due grandi polarità: l’intelligenza che nasce dal dedicarsi a un solo cuore e quella che si sviluppa nel confronto con molti. La valle di cui parlo non è solo un luogo immaginario, ma una metafora della nostra esistenza quotidiana, dove l’armonia si trova nel bilanciare l’uno e il tutto. Spero che queste riflessioni vi ispirino a cercare una vita più piena, più vera, più vostra."


Introduzione Accademica: Il Tema dell’Intelligenza Duale e di Gruppo

L’intelligenza umana non è una qualità univoca ma si manifesta in diverse forme e contesti. In ambito psicologico e filosofico, si distingue spesso tra l’intelligenza intrapersonale e quella interpersonale, categorie che riflettono la capacità di un individuo di comprendere sé stesso e gli altri.

In questo studio narrativo, il tema si arricchisce con due prospettive complementari:

  1. La reciprocità dedicata, ovvero il legame profondo tra due persone che si influenzano e si sostengono a vicenda, creando uno spazio intimo di crescita e riflessione.
  2. L’intelligenza di gruppo, che implica la capacità di un individuo di partecipare attivamente a una collettività senza perdere la propria identità.

Attraverso una narrazione simbolica, si evidenzia come queste due forme di intelligenza possano coesistere e arricchirsi reciprocamente, se ben bilanciate. Tuttavia, vengono messi in luce anche i rischi dell’insipienza collettiva, che può portare alla dispersione, e dell’isolamento, che può limitare la visione del mondo.

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Nel grande libro della vita, due pagine si incontrano e, nel piegarsi l'una verso l'altra, scoprono un'intimità che il vento non può sfogliare. Questo è il valore della recipienza dedicata, dove due anime, come vasi comunicanti, si colmano l’una dell’altra senza mai traboccare, mantenendo vivo il fluire.

La danza della dualità

Due persone che vivono in sincera reciprocità creano un microcosmo, un universo unico in cui ogni gesto diventa un atto di cura, ogni parola una promessa. Essi non si limitano a convivere, ma si dedicano l'uno all'altro con la profondità di un mare che non teme il cielo.
Un pastore della valle, osservando i suoi animali, disse:
"Il lupo corre solitario, eppure il suo cuore chiama l’eco di un compagno. Anche il gregge si muove unito, ma è nella fedeltà di due che il mondo trova stabilità."

La recipienza tra due persone è come il cerchio perfetto tracciato dal sole e dalla luna. Essi non cercano di essere tutto l’uno per l’altro, ma diventano specchi che riflettono la parte migliore di ciascuno.

Il rischio del gruppo: insipienza e dispersività

Al contrario, quando la vita si disperde in un gruppo senza centro, l'energia si frammenta. Ogni individuo, pur appartenendo alla stessa trama, perde il senso di sé nel rumore delle voci. È il fiume che si dirama in mille rivoli, dimenticando la potenza del suo corso principale.
"Nel gruppo, il cuore si smarrisce facilmente," disse un’anziana del villaggio, "poiché, nell’eco delle moltitudini, ognuno ascolta solo il proprio riflesso sbiadito."

Nel vivere per il gruppo senza radici, si rischia l’insipienza, una superficialità che prosciuga la profondità del pensiero e dell’azione. È il parlare senza ascoltare, l’agire senza comprendere, il vivere senza amare.

La lezione della valle

Un giorno, due amanti si allontanarono dal villaggio per vivere nella foresta. Il gruppo li derise, chiamandoli egoisti per essersi distaccati. Eppure, in quella foresta, i due trovarono un ritmo che il villaggio non avrebbe mai potuto offrire. Essi non si chiusero al mondo, ma lo compresero meglio attraverso l’intimità reciproca.

Un viandante che li osservò scrisse nel suo diario:
"Il gruppo può essere come un campo di grano: vasto, ma impersonale. Due persone, invece, sono come un seme e la terra. Insieme, creano un frutto che nutre il mondo."

Conciliando gli opposti

Il gruppo ha il suo valore, ma solo quando riconosce l’unicità di chi lo compone. Due persone, dedite l’una all’altra, non si isolano dal mondo, ma creano un faro per gli altri. Sono la quiete nella tempesta, il centro in una ruota di movimento.

E così, il pastore insegnò:
"Siate come la coppia di rondini che costruisce il nido sotto la grondaia. Lavorano insieme, condividendo il peso e il riparo. Non si disperdono nella folla degli stormi, ma non dimenticano mai di volare nel cielo che appartiene a tutti."

Epilogo Morale:

"Come due fiammelle che si alimentano a vicenda, la reciprocità tra due persone illumina il sentiero della vita. Ma come un grande fuoco che divampa senza controllo, la folla può disperdere ciò che è sacro e intimo. Sii dunque un ponte tra il tuo cuore e il mondo: unisci la saggezza dell’unione alla capacità di condividere, senza mai perdere il tuo centro. Perché l’intelligenza più grande non è quella che domina, ma quella che comprende, accoglie e illumina."


Conclusione: il canto dell’unione

Il più intelligente modo di vivere è, dunque, trovare l’equilibrio tra la dedizione a una persona e il rispetto per il gruppo. In due si impara a sentire profondamente, mentre nel gruppo si impara a condividere. La sapienza risiede nel bilanciare queste forze, evitando l’insipienza della superficialità e la dispersività della folla.

Come disse un saggio:
"Sii un’isola per chi ami, ma una corrente per il mondo. Così vivrai non solo con intelligenza, ma con saggezza e grazia."

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