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domenica 8 giugno 2025

Bei posti per vivere


"Qual è la più bella collina dove vivere al mondo?"


📖 PREMESSA

In un’epoca in cui le città diventano sempre più rumorose, inquinate e frenetiche, la ricerca di un luogo in cui vivere bene assume un valore quasi spirituale. Il richiamo della collina – con la sua aria fresca, i suoi ritmi lenti, la vista ampia sul paesaggio, l’equilibrio climatico tra mare e montagna – ha sempre ispirato poeti, filosofi, architetti e visionari.
Questo libretto nasce da una domanda semplice ma profondamente radicata nel cuore di molti:
qual è davvero la collina ideale dove vivere, tra natura, cultura e benessere?


📝 INTRODUZIONE

Il concetto di "collina ideale" è tutt'altro che scontato. Non si tratta solo di altitudine o paesaggio, ma dell’equilibrio fra:

  • Geografia: altitudine, latitudine, esposizione al sole, ventilazione naturale, distanza dal mare.

  • Geologia: composizione del suolo, stabilità idrogeologica, presenza d’acqua potabile.

  • Clima: escursione termica, umidità, zanzare, microclima estivo e invernale.

  • Cultura e servizi: storia, accessibilità, sanità, scuola, comunità, internet, qualità del cibo.

  • Bellezza invisibile: quella che si percepisce nel silenzio, nei profumi, nei colori, nella lentezza.

In queste pagine passeremo in rassegna alcune delle colline più note e meno note del mondo – da Erice a Beverly Hills, da San Marino a San Francisco, da Cagliari a Vetralla, da Monte Sion a Monte Fogliano – valutandole con rigore, sensibilità e spirito di scoperta.


ABSTRACT

Questo libretto è un viaggio collinare alla scoperta dei luoghi più armoniosi dove vivere nel mondo. Con approccio geografico, geologico e sensoriale, confrontiamo colline celebri e dimenticate, analizzandone altitudine, clima, idrografia, distanza dal mare, qualità dell’aria e vivibilità.
Attraverso mappe, dati e considerazioni estetiche, il testo propone una riflessione abitativa profonda: non solo dove, ma come si può vivere meglio in collina oggi.
Il lettore troverà spunti concreti, confronti ragionati e – forse – la collina del cuore.


Di Redazione


“Qual è la più bella collina dove vivere al mondo?”


📖 PREMESSA

In un’epoca in cui le città diventano sempre più rumorose, inquinate e frenetiche, la ricerca di un luogo in cui vivere bene assume un valore quasi spirituale. Il richiamo della collina – con la sua aria fresca, i suoi ritmi lenti, la vista ampia sul paesaggio, l’equilibrio climatico tra mare e montagna – ha sempre ispirato poeti, filosofi, architetti e visionari. Questo libretto nasce da una domanda semplice ma profondamente radicata nel cuore di molti: qual è davvero la collina ideale dove vivere, tra natura, cultura e benessere?


📝 INTRODUZIONE

Il concetto di “collina ideale” è tutt’altro che scontato. Non si tratta solo di altitudine o paesaggio, ma dell’equilibrio fra:

  • Geografia: altitudine, latitudine, esposizione al sole, ventilazione naturale, distanza dal mare.
  • Geologia: composizione del suolo, stabilità idrogeologica, presenza d’acqua potabile.
  • Clima: escursione termica, umidità, zanzare, microclima estivo e invernale.
  • Cultura e servizi: storia, accessibilità, sanità, scuola, comunità, internet, qualità del cibo.
  • Bellezza invisibile: quella che si percepisce nel silenzio, nei profumi, nei colori, nella lentezza.

In queste pagine passeremo in rassegna alcune delle colline più note e meno note del mondo – da Erice a Beverly Hills, da San Marino a San Francisco, da Cagliari a Vetralla, da Monte Sion a Monte Fogliano – valutandole con rigore, sensibilità e spirito di scoperta.


✨ ABSTRACT

Questo libretto è un viaggio collinare alla scoperta dei luoghi più armoniosi dove vivere nel mondo. Con approccio geografico, geologico e sensoriale, confrontiamo colline celebri e dimenticate, analizzandone altitudine, clima, idrografia, distanza dal mare, qualità dell’aria e vivibilità. Attraverso mappe, dati e considerazioni estetiche, il testo propone una riflessione abitativa profonda: non solo dove, ma come si può vivere meglio in collina oggi. Il lettore troverà spunti concreti, confronti ragionati e – forse – la collina del cuore.


Quale è la più bella collina per vivere

Sion (Gerusalemme)

Il nome Sion (o Zion) associato a Gerusalemme ha origini antiche e un significato profondo, soprattutto in ambito biblico e storico. Ecco una spiegazione dettagliata:


🌍 Origine del nome “Sion”

Lingua di origine: Il termine Sion deriva probabilmente dalla lingua ebraica antica (צִיּוֹןTsiyyon), ma la sua radice potrebbe risalire a lingue ancora più antiche della regione, come il cananeo o altre lingue semitiche nord-occidentali (parlate in Palestina prima e durante i primi insediamenti israeliti).


🏛️ Significato del nome “Sion”

Il significato esatto del termine non è completamente certo, ma sono state proposte diverse ipotesi etimologiche:

  1. “Luogo elevato” o “rocca”

    • È l’interpretazione più diffusa. Si collega alla fortezza jebusita conquistata da Davide, che fu poi identificata con la Città di Davide (una parte antica di Gerusalemme).
  2. “Segnalato” o “indicato”

    • Alcuni studiosi collegano il termine a una radice semitica che indica qualcosa di “segnato”, come un punto di riferimento visibile.
  3. “Luogo asciutto” o “deserto”

    • Altri propongono una derivazione da una parola che significava “terra arida”, in riferimento al paesaggio.

📖 Sion nella Bibbia

  • Inizialmente, Sion indicava una specifica collina di Gerusalemme (probabilmente quella su cui sorgeva la fortezza jebusita).

  • Col tempo, divenne sinonimo di tutta Gerusalemme.

  • In senso spirituale e poetico, Sion rappresenta:

    • la dimora di Dio,
    • il centro del popolo di Israele,
    • la speranza messianica e la patria ideale.

🧭 Conclusione

“Sion” deriva quindi dall’antico ebraico (con possibili radici semitiche più antiche) e significa probabilmente “luogo elevato” o “rocca”. Nel tempo è diventato un simbolo religioso e nazionale per Israele, e ha assunto un valore universale nella spiritualità e nella cultura occidentale.

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La collina di Sion (o “Monte Sion”) a Gerusalemme si trova a un’altitudine di circa 765 metri sul livello del mare (m s.l.m.).

📍 Dettagli geografici:

  • Posizione: si trova a sud-ovest della Città Vecchia di Gerusalemme.

  • Vicino a: Porta di Sion (Zion Gate) e al Monte del Tempio (più a nord-est).

  • Spesso viene confusa con altre alture, ma nella tradizione cristiana, Monte Sion viene associato anche:

    • alla zona del Cenacolo (Ultima Cena),
    • alla Tomba di Davide,
    • e talvolta al Monte del Tempio, benché storicamente non siano la stessa cosa.

📊 Altitudini a confronto:

  • Monte Sion: ~765 m s.l.m.
  • Monte del Tempio (Haram al-Sharif / Spianata): ~740–750 m s.l.m.
  • Monte degli Ulivi (a est): ~818 m s.l.m.

Quindi, pur essendo importante storicamente, Sion non è la collina più alta di Gerusalemme, ma è uno dei suoi luoghi più carichi di significato spirituale e storico.

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La distanza tra Gerusalemme (Monte Sion) e il mare più vicino dipende da quale costa consideriamo:


🌊 Distanze dai mari vicini a Gerusalemme:

  1. Mar Mediterraneo (Tel Aviv / Giaffa)

    • 📍 Direzione: Ovest
    • 📏 Distanza: circa 55 km in linea d’aria, circa 70 km in auto
    • 🚗 Tempo di percorrenza: circa 1 ora
  2. Mar Morto

    • 📍 Direzione: Est
    • 📏 Distanza: circa 25 km in linea d’aria, circa 35–40 km in auto
    • 🚗 Tempo di percorrenza: 40-50 minuti

📌 Curiosità:

  • Il Mar Morto è il punto più basso della Terra: circa -430 metri s.l.m.
  • Da Gerusalemme (765 m s.l.m.) al Mar Morto c’è un dislivello verticale di circa 1.200 metri in discesa!

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Il Monte Fogliano, situato nei Monti Cimini tra i comuni di Caprarola, Ronciglione e Vetralla (VT), ha un’altitudine ufficiale di 964,5 metri sul livello del mare (it.wikipedia.org).

Tuttavia, alcune fonti topografiche (come PeakVisor) lo riportano a circa 987 m s.l.m. (peakvisor.com), probabilmente a causa di differenze di misura o discrepanze tra il GPS e i rilievi ufficiali.


📌 In sintesi:

FonteAltitudineNote
Wikipedia Regione Lazio964,5 mValore ufficiale della riserva
PeakVisor987 mValore rilevato via GPS

➡️ In contesti ufficiali e cartografici, si considera 964,5 m come valore di riferimento.

La cittadina di Vetralla si trova a un’altitudine media di circa 300 metri sul livello del mare (m s.l.m.), misurata presso il Municipio (tuttitalia.it).

📍 Dettagli sull’altitudine:

  • Quota ufficiale: 300 m s.l.m. (Comune/Municipio) (provincia.vt.it)
  • Estensione del territorio: varia da 125 m fino a un massimo di 963 m sul livello del mare (tuttitalia.it)

📌 In sintesi:

  • Centro abitato (Municipio): 300 m
  • Min: 125 m, Max (Monte Fogliano): 963 m

La città di Vetralla (VT) dista dal mare circa:


🌊 Distanza dal Mar Tirreno (litorale laziale):

  • 📍 Località marina più vicinaTarquinia Lido o Montalto di Castro
  • 📏 Distanza in linea d’aria: circa 25–30 km
  • 🚗 Distanza stradale: circa 35–40 km
  • 🕒 Tempo in auto: circa 30–40 minuti

📌 Conclusione: Vetralla si trova nell’entroterra laziale ma è molto vicina al litorale tirrenico, con facile accesso alle spiagge della provincia di Viterbo.

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Perché Vivere a Vetralla è un privilegio

Sì, Vetralla “vive bene” anche perché è fresca e c’è aria buona — e questo non è solo un modo di dire!

Ecco perché si sta bene a Vetralla, da un punto di vista climatico e ambientale:


🍃 1. Altitudine moderata (300 m s.l.m.)

  • Essendo più in alto rispetto alla costa, le temperature estive sono più miti.
  • Le notti tendono a essere più fresche, anche in piena estate.

🌲 2. Circondata da boschi e natura (Monti Cimini, Monte Fogliano)

  • L’aria è più pulita, ricca di ossigeno, e filtrata dalla vegetazione.
  • I boschi aiutano a creare un microclima piacevole, anche contro l’afa.

🌬️ 3. Ventilazione naturale

  • Essendo su una dorsale collinare, Vetralla è ben esposta ai venti.
  • Questo favorisce una costante circolazione dell’aria, che rende l’ambiente sano e gradevole.

💧 4. Umidità moderata

  • Non essendo troppo vicina al mare né in una valle chiusa, l’umidità non è soffocante, come succede in altre zone costiere o pianeggianti.

🟢 In breve: A Vetralla si respira bene, non si soffoca d’estate, e ci si sente in armonia con la natura — per questo tanti la scelgono per viverci o per passare l’estate.

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Sion

Anche Sion (cioè Gerusalemme, e in particolare la Collina di Sion, a circa 765 m s.l.m.) viveva e vive bene perché è fresca e c’è aria — almeno rispetto alle zone più basse e desertiche attorno. Ti spiego meglio:


🌬️ 1. Altitudine (Monte Sion: 765 m s.l.m.)

  • È su una collina, quindi naturalmente più ventilata rispetto alle valli o al deserto di Giuda, che scende rapidamente verso il Mar Morto (a -430 m).
  • L’aria circola meglio e si riscalda meno nelle ore centrali rispetto alle pianure desertiche.

🌡️ 2. Clima temperato collinare

  • Rispetto alle zone circostanti (come Gerico o il Mar Morto), Sion è più fresca, soprattutto d’estate.
  • Anche se il clima resta mediterraneo semi-arido, l’altitudine mitiga l’afa.

🌿 3. Presenza di fonti, ulivi e vegetazione urbana antica

  • Storicamente, le fonti d’acqua e gli alberi aiutavano a rinfrescare e rendere abitabile la zona.

📖 Nella Bibbia e nei Salmi, Sion è spesso descritta come:

“luogo di rifugio”, “dimora di pace”, “collina santa”, dove si sale (in tutti i sensi: fisicamente, spiritualmente e simbolicamente).


🟢 Quindi sìA Sion si viveva bene anche perché era più fresca, arieggiata, salubre rispetto alle zone circostanti più basse e desertiche. Era un vero “balcone” tra cielo e terra. Vuoi un paragone poetico tra Sion e Vetralla?

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Ma come è questo Monte Sion (Gerusalemme)

Schematic geological cross section of

Ecco dati geograficigeologici e idrogeologici su Monte Sion (Gerusalemme):


🗺️ 1. Geografia e altimetria

  • Monte Sion è una prominenza della Collina Occidentale di Gerusalemme, separata dalla Collina Orientale (Monte Moriah) dalla Valle di Tyropoeon, a sud del centro storico (templemount.org).
  • L’altitudine media si aggira attorno ai 765 m s.l.m. su uno sperone roccioso balconato tra le valli di Hinnom e Kidron (generationword.com).

🪨 2. Geologia

  • La zona fa parte delle colline della Giudea, costituite da strutture anticliniche orientate nord-sud, overlay di rocce calcaree del Gruppo della Giudea, risalenti al Cretaceo superiore .

  • Rocce prevalenti:

  • Presenza di tunnel, cisterne e grotte modellati nel calcare (es. Tunnel di Ezechia, cisterna di Siloam), tipici dei calcari karstici (gatheredin.one).


💧 3. Idrogeologia

  • Monte Sion è parte del Grande Acquifero Montano (Judea Group aquifer), sistema karstico, con spessori fino a 900 m e ottima permeabilità naturale (researchgate.net).

  • Sistemi di ricarica:

    • Precipitazioni invernali che infiltrano nelle dorsali, alimentando le falde sotterranee .
    • L’acqua si raccoglie in grotte e tunnel, poi emerge in sorgenti alla base (es. Gihon Spring) (gatheredin.one).
  • Il flusso delle falde segmenta in due bacini: verso ovest al Mediterraneo e verso est nella Rift Valley (Mar Morto) (academia.edu).

  • Le strutture tettoniche, fessurazioni e fratture accentuano la permeabilità dell’acquifero nei pressi di Gerusalemme .


🧭 4. Microclima e ventilazione geologica

  • La conformazione collinare (sperone tra valli) favorisce venti da valle, con escursioni termiche giornaliere che aiutano a rinfrescare la zona.
  • Il substrato calcareo, povero di vegetazione continua, non trattiene calore come rocce più dense, favorendo climi più ventilati.

✅ In sintesi

AspettoDettaglio
Altitudine~765 m s.l.m.
Rocce predominantiDolomie e calcari Cretacei, sovrapposti da calcari di Mt. Scopus
IdrogeologiaSistema acquifero karstico grande e permeabile, ricaricato dalle piogge
Fonti storicheAcqua da sorgenti (Gihon) e sistemi ipogei costruiti
VentilazionePromontorio tra valli, buona circolazione d’aria

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Comparazioni generali con Monte Erice, Monte Titano (San Marino), Los Angeles

Ecco un confronto tra Monte Sion (Gerusalemme) e tre altri rilievi/aree – Monte Titano (San Marino)Monte Erice (Sicilia) e Los Angeles – considerando distanzegeografiageologia e idrogeologia:


📏 Distanze (in linea d’aria)

  • Gerusalemme → San Marino (Monte Titano): ~1 600 km
  • Gerusalemme → Erice (Trapani, Sicilia): ~2 300 km
  • Gerusalemme → Los Angeles: ~11 200 km

🏔️ Altitudini & geografia

LuogoAltitudine (m s.l.m.)
Monte Sion~765 m su sperone roccioso (it.wikipedia.org)
Monte Titano739 m (massimo scoglio: ≈200 m di rilievo)
Monte Erice≈750 m (tipico crinale calcareo costiero)
Los AngelesNon un rilievo, ma una città nella Los Angeles Basin, grande bacino sedimentario costiero

🪨 Geologia

  • Monte Sion

    • Collina calcareo-dolomitica (Cretaceo) con formazione anticlinica, strati fino a 300 m (earth-prints.org).
    • Presenza di tunnel e grotte scavati nel calcare (es. Tunnel di Ezechia).
  • Monte Titano

    • Roccia calcarea emersa per sollevamento orogenetico appenninico plio-pleistocenico (it.wikipedia.orgit.wikipedia.org).
    • Fossile-stratigrafia marina, con tracce di vertebrati marini (Miocene).
  • Monte Erice

    • Complesso calcareo giurassico soggetto a faglie normali e successiva inversione tettonica (it.wikipedia.org).
    • Evidente geostruttura legata al rift e compressione post-giurassica.
  • Los Angeles Basin

    • Bacino sedimentario giovanissimo (post-Miocene), riempito da marine e continentali, oltre 9 km di sedimenti (en.wikipedia.org).
    • Complessa rete di faglie attive, pieghe e anticline.

💧 Idrogeologia

  • Monte Sion

    • Acquifero carsico del “Grande Acquifero Montano” (spessore fino a 900 m), drenaggio verso est (Mar Morto) e ovest (Mediterraneo) (earth-prints.orgiris.unipa.it).
    • Sorgenti storiche (es. Gihon Spring) alimentate da precipitazioni invernali e infiltrazioni nel calcare permeabile.
  • Monte Titano

    • Torrenti superficiali (Rio San Marino…), drenaggio rapido verso l’Adriatico (it.wikipedia.org).
    • Nessun grande acquifero carsico citato: prevalenza di scorrimento superficiale.
  • Monte Erice

    • Sistema calcareo / gessoso con fratturazione significativa, ma scarse indagini sulla permeabilità profonda .
    • Piogge defluiscono rapidamente in mare attraverso canaloni; torrenti stagionali (Forgia, Lenzi) (it.wikipedia.org).
  • Los Angeles Basin

    • Complessa stratigrafia acquifera: acquiferi superficiali (<120 m), acquiferi profondi (fino a 365 m); alcuni confinanti con clay e lacustrine (researchgate.net).
    • Ricarica limitata, eventi di subsidenza, intrusione salina, necessità di monitoraggi e interventi per la gestione sostenibile .

🔍 Sintesi comparativa

  • Giordania (Monte Sion): rilievo carsico ben idrogeologicamente integrato, con sorgenti storiche e importanti falde profonde, clima semi-arido mitigato dall’altitudine.

  • San Marino (Monte Titano): rilievo calcarea con drenaggio superficiale, acquiferi trascurabili, clima temperato; idrologia dominata da piccoli corsi d’acqua.

  • Erice: rilievo tufaceo / calcareo, forte drenaggio rapito, assenza di grandi falde; idrologia superficiale e torrenti stagionali.

  • Los Angeles: grande bacino quarternario, stratificato, con acquiferi industriali da gestire attentamente, subsidenza e intrusioni saline; geologicamente giovane, complesso e dinamico.


📈 Carta comparativa (semplificata):

LuogoAltezzaRocciaSistema acqueNote distintive
Monte Sion765 mCalcareo carsicoFalda carsica & sorgentiSorgenti storiche
Monte Titano739 mCalcareo appenninicoDrenaggio superficialeTorrenti piccoli
Monte Erice~750 mCalcareo giurassicoScorrimento canalizzatoTorrenti stagionali
LA Basin<100 mSedimenti quarternariMulti-acquiferiSubsidenza & intrusioni saline

🔎 Conclusione Monte Sion è geologicamente e idrogeologicamente molto più robusto: acuifero profondo e sorgenti. Le altre località hanno sistemi idrici limitati o complessi, con maggiore dipendenza da piogge superficiali (Erice, Titano) oppure rischi antropici (Los Angeles).

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Dati di Los Angeles

Ecco un confronto dettagliato tra HollywoodLos Angeles e il mare, con dati precisi su altitudini, distanze e caratteristiche geologiche-idrogeologiche:


🏙️ 1. Altitudine di Hollywood

Quindi, mentre la parte urbanizzata è intorno ai 100 m, le zone collinari locali raggiungono circa 500 m slm.


🌊 2. Distanza dal mare

  • In linea d’aria da Hollywood alle spiagge della costa (Santa Monica, Will Rogers): circa 16–20 km (reddit.com)
  • Centro di Los Angeles: circa 20–25 km dal litorale, percorribili in 15–25 minuti in auto senza traffico

🏞️ 3. Geologia e idrogeologia dell’area

AspettoDettagli principali
Terreno dominanteBacino sedimentario pleistocenico e olocenico (fango, sabbie, argille) nella Los Angeles Basin; faglie attive e colline della Santa Monica su antichi substrati più rigidi
Strutture tettonicheNumerose faglie (es. San Andreas, Hollywood fault), colline e promontori montuosi vicino alla costa
Sistema idrico- Acquiferi superficiali e profondi stratificati
- Ricarica limitata, sfruttamento intenso, subsidenza, rischio di intrusione salina
MicroclimaZone collinari fresche e ventilate; Santa Ana winds portano aria secca e ventilata talvolta

✨ 4. Riepilogo

  • Altitudine: Hollywood varia da ~100 m a oltre 500 m nelle colline.
  • Distanza dal mare: circa 16–25 km, facilmente raggiungibili.
  • Geologia: area complessa con sedimentazione recente, faglie attive e stratificazione di acquiferi.
  • Idrogeologia: acquiferi multipli, problemi di subsidenza e intrusione salina, drenaggio superficiale e terreno permeabile in zone collinari.

💬 Osservazioni da Reddit:

“Hollywood Hills is, at its closest point, 10 miles from the ocean” (en-gb.topographic-map.comreddit.comreddit.com“My general take … at 6:30 pm, I can get from DTLA to Santa Monica beach in literally 19‑25 minutes.” (reddit.com)


✅ Conclusione

Hollywood si trova a un’altitudine variabile tra 100 e 500 m slm, a soli 16–25 km dal mare. L’area si trova in un bacino sedimentario complesso, attraversato da faglie attive, con acquiferi stratificati e sfide idrogeologiche come subsidenza e intrusione salina. Le colline contribuiscono a una ventilazione favorevole e un microclima più temperato rispetto alla pianura.

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San Francisco Hill

Ecco un confronto preciso tra HollywoodLos AngelesSan Francisco e il mare, con dati su altitudini, distanze e caratteristiche geologiche-idrogeologiche:


🏔️ Altitudine

  • Hollywood (Los Angeles)

  • Los Angeles nel suo complesso

    • Parte urbana: 0–1 545 m (nel bacino metropolitano); città stessa varia 0–760 m circa
  • San Francisco

    • Altitudine media cittadina: 16 m (~52 ft) (hows.tech)
    • Punta massima (Mount Davidson): 283 m (928 ft) (en.wikipedia.org)
    • Twin Peaks: 282 m (925 ft)

🌊 Distanza dal mare

  • Hollywood → oceano Pacifico / Santa Monica: ~16–20 km in linea d’aria
  • Centro di Los Angeles → mare: ~20–25 km (sfgate.com)
  • San Francisco: città costiera, alcune zone a livello del mare, altre fino a ~283 m. Non c’è una distanza dal mare perché tocca direttamente l’oceano e la baia.

🪨 Geologia e idrogeologia

  • Los Angeles Basin & Hollywood

    • Bacino sedimentario recente (pleistocenico/olocenico), terreno argilloso e sabbioso
    • Faglie attive (es. Hollywood fault), colline su substrati più rigidi (theguidemaps.com)
    • Sistema acquifero stratificato, ricarica limitata, subsidenza e intrusione salina
  • San Francisco & colline

    • Topografia varia su 43 colline
    • Terreno: colline su rocce più compatte, pianure alluvionali e coastal fill
    • Acquiferi superficiali limitati, terreno soggetto a compattamento (affondamento): area in media 0,4 in/anno, fino a quasi 10 mm/anno in periferia (bayareatelegraph.com)
    • Falda salina poco invasiva ma l’erosione e livelli marini crescenti aumentano il rischio

📊 Riepilogo comparativo

LocalitàAltitudineDistanza dal mareGeologia & Idrogeologia
Hollywood (LA)96 m (centro); fino a 533 m (colline)16–20 kmSedimenti recenti, faglie attive, acquiferi stratificati, subsidenza
LA city0–760 m circa20–25 kmStesso bacino urbano, stessa complessità geologica
San Franciscomedia 16 m (min) – 283 m (max)diretto (città costiera)Colline rocciose + pianure, compattamento terreno, rischio subsidenza/salinità

✅ Conclusione

  • Hollywood è leggermente rialzata (~100 m), vicinissima al mare (16–20 km), con colline moderate fino a 533 m, inserita in un bacino sedimentario complesso con note geologiche e idrogeologiche rilevanti come faglie e acquiferi fragili.
  • Los Angeles ha un’ampia variabilità, da 0 a oltre 700 m, a 20–25 km dal mare.
  • San Francisco, città costiera, presenta un’altezza media bassa (16 m) ma colline interne fino a 283 m. Pur limitata, la subsidenza e l’erosione la rendono sensibile ai cambiamenti del livello marino.

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D.T. e.B.H.

Ecco un confronto dettagliato e geologicamente-informativo tra Beverly HillsDowntown Los Angeles e la vicinanza al mare:


🏔️ 1. Altitudine

  • Beverly Hills L’intero quartiere si estende grossomodo tra 90 m e 180 m sul livello del mare, con lievi variazioni dovute al terreno collinare. Importanti rilievi locali sono colline modeste, ma nessuna sopra i 200 m.

  • Downtown Los Angeles (DTLA) Si trova intorno ai 104 m s.l.m. (342 ft) (flattestroute.com).

  • Confronto Beverly Hills è appena un po’ rialzata rispetto al centro città, ma per entrambi l’altitudine resta moderata.


🌊 2. Distanza dal mare

  • Beverly Hills → Oceano Pacifico (Santa Monica Bay) ~16–20 km in linea d’aria.

  • Downtown LA → Costa ~20–25 km, facilmente raggiungibile in 15–30 minuti in auto senza traffico significativo.

➡️ Entrambe le aree sono internamente posizionate, ma rimangono relativamente vicine alla costa.


🪨 3. Geologia

Beverly Hills

  • Sottostante vi è l’Oil Field di Beverly Hills, un anticlinale carsico-fossile con falde petrolifere a 1 700–2 200 m sotto il livello del suolo (reddit.comen.wikipedia.org).
  • È un bacino sedimentario, intriso da rocce piegate e faglie (es. Brentwood–Las Cienegas Fault) (en.wikipedia.org).

Downtown Los Angeles

  • Situato nel Los Angeles Basin, un grande bacino sedimentario plurimillenario (argille, sabbie; fino a 9 km di accumuli) .
  • Sotto di esso vi sono faglie attive (es. Hollywood Fault, Puente Hills, San Andreas nelle vicinanze) .

💧 4. Idrogeologia

AreaAcquiferi & FaldaNote idrogeologiche
Beverly HillsRoccia porosa sopra bacino carsicoPresenza di petrolio; acque sotterranee non in evidenza pubblica
Downtown LAAcquiferi stratificati nella sabbia/alluvioniSubsidenza per eccessivo prelievo, intrusioni saline, pozzi barriera (pubs.usgs.goven.wikipedia.org)
CostaBarriere di pozzi anticontaminazioneIn funzione per preservare la falda costiera
  • Downtown LA è caratterizzata da acquiferi sia superficiali che profondi, che però sono gravati da fenomeni di subsidenza (corrimento terreno) e intrusione salina dovuta a prelievi eccessivi .
  • Si utilizzano pozzi barriera (barrier wells) lungo la costa per contrastare l’ingresso di acqua salina .

🔍 5. Sintesi comparativa

AreaAltitudineDistanza da mareGeologiaIdrogeologia
Beverly Hills90–180 m16–20 kmAnticlinale petroliferoBacino carsico, pozzi petroliferi
Downtown LA~104 m20–25 kmSedimenti bassoprofondi, numerose faglie attiveAcquiferi stratificati, subsidenza, intrusione salina
Costa (Santa Monica Bay)~0 mTerreni alluvionali naturaliPose di barriera per falda saline

✅ Conclusione

  • Beverly Hills ha un’altitudine leggermente superiore rispetto a Downtown LA e una geologia dominata da bacini petroliferi anticlinali profondi.
  • Downtown Los Angeles è situata su un bacino sedimentario complesso, soggetto a subsidenza e problemi idrogeologici intensi, mitigati da sistemi di protezione costiera.
  • Entrambe le località godono di una vicinanza geografica al mare, ma il loro substrato roccioso e la gestione della falda idrica li distingue profondamente.

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Comparazione generale: quale è il più bel posto per vivere?

Ottima domanda, molto ampia! Per risponderti in modo concreto, ecco una valutazione comparativa tra i luoghi che hai nominato (Beverly Hills, Downtown LA, Erice, Vetralla, Monte Titano, Gerusalemme/Sion, Hollywood, San Francisco), prendendo in considerazione latitudine, clima, qualità della vita, geologia, rischio sismico, vivibilità e paesaggio.


🌍 LATITUDINE (indicativa per il clima)

LuogoLatitudineZona climatica
Gerusalemme31,8° NSubtropicale arido d’altopiano
Erice38,0° NMediterraneo fresco collinare
Vetralla42,3° NCollinare temperato-mediterraneo
Monte Titano43,9° NAppenninico collinare
San Francisco37,7° NOceanico freddo (California fog)
Beverly Hills34,1° NMediterraneo caldo (secco)
Downtown LA34,0° NArido-mediterraneo urbano
Hollywood34,1° NCome Beverly Hills

🧭 CONFRONTO GENERALE

LuogoClimaProContro
Gerusalemme/SionSecco, caldo estivo, inverni freddiFascino storico, spirituale, aria secca buona per asmaPoliticamente instabile, tensioni religiose, costo alto
EriceFresco, ventilato, collinareVista mare, aria pura, bellezza storicaIsolata, poco servita, ventosa
VetrallaTemperato, ventilato, non afosoFresca d’estate, vicina a Roma, vivibilePaese medio, infrastrutture modeste
Monte TitanoFresco, collinareSicurezza, fiscalità favorevole, benessereInverno freddo, poca vita notturna
San FranciscoClima marino, spesso nebbiosoMulticulturale, tech, paesaggi uniciCarissima, terremoti, clima instabile
Beverly HillsSoleggiato, mite tutto l’annoLusso, aria buona, clima perfettoCosto altissimo, traffico, distacco sociale
Downtown LAMisto smog–soleOpportunità, vivaceInquinamento, criminalità, caldo estivo
HollywoodSimile a Beverly HillsCreatività, mitoCostoso, molto turistico, smog

🏆 IL VINCITORE?

Considerazioni di opinione comune 

👉 Beverly Hills, da un punto di vista climatico, geologico (moderata altitudine, buona ventilazione), estetico e di comfort abitativo, risulta essere tra i migliori posti per vivere, se si ha la disponibilità economica.

Ma se valutiamo il rapporto qualità/prezzo e l’aria buona con clima fresco, allora:

  • Vetralla: ottima vivibilità, a un’ora da Roma, clima perfetto per chi non ama il caldo estremo, niente umidità pesante, e con paesaggi verdi e falde idriche naturali.
  • Monte Titano: è sicuro, fiscalmente vantaggioso, e ha una popolazione sana e ordinata.
  • Erice: per chi ama l’aria di mare e l’altitudine insieme, con una forte identità culturale.

🌐 CONCLUSIONI

Se cerchi…Scegli…
Clima perfetto e lussoBeverly Hills
Aria buona e costo sostenibileVetralla
Sicurezza e vantaggi fiscaliMonte Titano
Bellezza e spiritualitàGerusalemme
Creatività e opportunità artisticheHollywood
Natura e vista mare collinareErice
Innovazione e apertura culturaleSan Francisco

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Il miraggio di Cagliari 

Ci sono colline?

Sì, Cagliari ha diverse colline, ed è una delle città italiane con una morfologia collinare molto marcata.

📍 Le principali sette colline storiche di Cagliari:

Come Roma, anche Cagliari viene tradizionalmente definita la città “delle sette colline”, che sono:

  1. Castello – il quartiere storico fortificato, sul colle più alto della città (circa 120 m s.l.m.).
  2. Colle di Buoncammino – dove sorge il carcere e parte del Bastione di Saint Remy.
  3. Monte Urpinu – una delle zone verdi più belle, con parco panoramico (fino a 98 m s.l.m.).
  4. Colle di San Michele – con il castello medievale, a circa 120 m s.l.m..
  5. Colle di Monte Claro – parco urbano verde, tra i più frequentati.
  6. Colle di Tuvixeddu – con la necropoli punica, patrimonio archeologico importantissimo.
  7. Colle di Bonaria – con il celebre santuario e il cimitero monumentale.

🏞️ Geomorfologia

  • La città sorge tra mare, lagune e rilievi calcarei.
  • Il sottosuolo è spesso di natura calcarea o gessosa, con presenza di grotte e cavità (alcune anche esplorabili).
  • È circondata da stagni (Molentargius, Santa Gilla), colline e montagne più lontane come il Monte Serpeddì (oltre 1000 m).

🧭 Posizione

  • Cagliari si affaccia sul Golfo degli Angeli, e le sue colline offrono panorami spettacolari sulla costa e l’entroterra.

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Pericolo zanzare?

Sì, gli stagni di Cagliari, come lo Stagno di Molentargius e quello di Santa Gillapossono favorire la presenza di zanzare, ma ci sono alcune precisazioni importanti:


🦟 Zanzare a Cagliari: cosa sapere

  • Presenza stagionale: le zanzare si concentrano soprattutto nei mesi primaverili ed estivi, da maggio a ottobre, come in tutta la Sardegna.
  • Specie comuni: si trovano zanzare comuni (Culex pipiens), ma anche la zanzara tigre (Aedes albopictus), che punge anche di giorno.
  • Fattori favorevoli: le acque stagnanti e temperate favoriscono la riproduzione delle larve di zanzara.
  • Contesto urbano mitigato: in molte zone di Cagliari la presenza di zanzare è gestita da piani di disinfestazione e da una buona ventilazione naturale (la città è spesso battuta da brezze marine e maestrale, che limitano gli insetti).

🛡️ Controllo e prevenzione

  • Il Parco di Molentargius è ben tenuto e le amministrazioni effettuano trattamenti larvicidi regolari, soprattutto nelle vasche delle saline e nei canali.
  • Le zone più colpite tendono ad essere le periferie umide o i giardini privati con ristagni d’acqua (es. sottovasi, grondaie, tombini).

✅ In sintesi

  • Sì, la presenza degli stagni aumenta il rischio di zanzare, ma non è drammatica né ingestibile.
  • La qualità dell’aria, la ventilazione naturale e la gestione del territorio rendono Cagliari generalmente vivibile anche d’estate.

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Vetralla, Ottima scelta! 🌿 Vetralla è una località collinare tra le più vivibili del Lazio: equilibrata, fresca, ricca d’acqua, con natura, storia e tranquillità, senza essere troppo isolata.

Ecco un quadro sintetico per confermare e rafforzare la tua scelta:


📍 Vetralla – Coordinate e caratteristiche

  • Altitudine: circa 400 m s.l.m.
  • Distanza dal mare: circa 25 km in linea d’aria (Mar Tirreno, Montalto – Tarquinia).
  • Territorio: colline di origine vulcanica, terreno fertile, fonti d’acqua naturali, sorgenti termali nei dintorni.
  • Climatemperato fresco collinare, estate asciutta e ventilata, inverno non rigido, aria ottima.
  • Latitudine: 42,3° N – posizione centrale perfetta per chi cerca equilibrio termico tra sud e nord.
  • Flora/Fauna: boschi di querce e castagni, prati e orti, ottimo per apicoltura, orticoltura e cammini.

🏛️ Cultura e vita

  • Situata lungo la Via Francigena, è meta di pellegrinaggio e turismo lento.
  • A pochi km da ViterboTuscaniaTarquiniaLago di Vico e Lago di Bolsena.
  • Vicina a Roma (80 km), ben collegata con la Cassia e la stazione ferroviaria.
  • Servizi: scuole, ospedale a Viterbo, supermercati, centro sportivo, mercati contadini.

🛠️ Opportunità abitative

  • Case in pietra con giardini, terreni fertili, possibilità di orto, prezzi accessibili rispetto alla costa o a Roma.
  • Molti immobili storici o rustici ristrutturabili, ottimi per chi cerca indipendenza, qualità della vita e progettualità.

🌞 Perché si vive bene

  • Fresco d’estate, mai afosaaria pulita.
  • Vicina al mare, ma senza le zanzare né l’umidità costiera.
  • Ottima acqua potabilepochi rischi sismici o idrogeologici rispetto ad altri borghi laziali.
  • Un paese a misura d’uomo, con ritmo lento, ma non isolato.

Di Redazione



giovedì 29 luglio 2021

Pirocarbolisi cadmica volatile






Un titolo di fantasia, appositamente suggestivo


Guarda QUI la presentazione su GE di alcuni Giacimenti petroliferi globali attivi

CON LA PIROLISI ATOMICA DEL PETROLIO il rendimento dei volatili del carbonio aumenta dal 40 al 85%, la redditività complessiva lievita dalle 5 alle 8 volte, e la durata delle riserve mondiali dei giacimenti aumenta automaticametne di 15 anni. Solo durante il processo di pirolisi il solfuro di cadmio tornerà al suo stato metallico non eccessivamente tossico e costituirà un prezioso sottoprodotto della raffinazione. Ma in caso di naufragio di una petroliera, le quarantamila parti su un milione di solfuro di cadmio contenute nel greggio, si potrebbero adagiare per migliaia di miglia quadrate sul mare per uno spessore di 5 millimetri. Continuando a muoversi poi ucciderebbero la maggior parte della vita marina dal Mediterraneo alle Bahamas ad esempio. Morirebbero capodogli e i tonni nelle zone di riproduzione ma anche le anguille di Comacchio. Ci sarebbero moltissimi morti, e in una concentrazione simile sarebbe velenoso al semplice contatto. Avvelenerebbe i pescatori, i villeggianti e chiunque cammini su una spiaggia contaminata.

 Decimerebbe la popolazione costiera. Centinaia di migliaia di esserei umani sparirebbero e potrebbe arrivare tramite la corrente del Golfo sino ai Banchi di Terranova, all'Islanda, al Mare del Nord, sino alle zone di pesca del merluzzo. Ucciderebbe tutti, uomini, pesci, uccelli e mammiferi. 

Siccome una petroliera porta anche un milione di tonnellate di greggio alla volta, i 54 miliardi di tonnellate del nuovo giacimento iraniano scoperto nel 2019, costituisce ad esempio ben 7700 trasporti via nave dal Golfo Persico a Galveston in Texas, CON UN CONSEGUENTE RISCHIO VIAGGIO CONSEGUENTEMENTE PROPORZIONATO E QUINDI ELEVATISSIMO.

Approfondimenti

I volatili del carbonio

I COV sono pericolosi per la salute? 

Recenti rapporti sanitari hanno messo in evidenza che questi composti rappresentano una fonte di rischio per la salute umana. Alcuni effetti sono a breve termine, come ad esempio forti mal di testa, nausea, irritazione cutanea e ad occhi o vie respiratorie. Altri, invece, sono a lungo termine e ben più preoccupanti: infatti, una prolungata esposizione ai COV può portare in alcuni casi anche a cancro o danni al sistema nervoso. Per questo motivo, i COV devono essere utilizzati in aree confinate, nelle quali siano previsti opportuni sistemi di aspirazione per la captazione dei vapori. I vapori, una volta trattati per recuperare i materiali, devono essere convogliati verso dispositivi di abbattimento prima di essere dispersi in atmosfera. 

Quali sono i principali sistemi di abbattimento? 

La riduzione delle emissioni di COV imposta dalle normative risponde all’esigenza di maggiore sicurezza e salvaguardia della salute negli ambienti di lavoro e nelle zone limitrofe più probabilmente esposte alle emissioni. Le vie percorribili per raggiungere questo obiettivo sono due: ridurre le emissioni alla sorgente, individuando i processi che permettono di aumentare l’efficacia di utilizzo delle risorse (riducendo gli sprechi e riutilizzando i materiali); utilizzare sistemi di abbattimento a valle del processo produttivo (end of pipe technologies). I sistemi di abbattimento hanno la duplice funzione di captare i vapori e di abbattere, fino al raggiungimento dei limiti di legge, la quantità di sostanze inquinanti presenti nell’effluente. 

 Le tecnologie più diffuse sono: 

-combustione: L’effluente da trattare viene immesso in un bruciatore e riscaldato fino ad innescare l’ossidazione che trasforma i COV in acqua, anidride carbonica ed energia termica. 

-adsorbimento (filtro a carboni attivi): utilizza solidi micro-porosi per promuovere la formazione di legami fisici o chimici tra i composti da rimuovere e un solido “attivo” nei loro confronti; 

-biofiltrazione: l’ossidazione biochimica da parte di microrganismi. La degradazione biochimica avviene in condizioni aerobiche con produzione di acqua e anidride carbonica; 

-concentrazione (o rotoconcentrazione): il metodo prevede 3 fasi (i) l’adsorbimento e l’accumulo dei COV su un supporto adsorbente, (ii) l’estrazione dal mezzo adsorbente con una portata d’aria ridotta e (iii) l’alimentazione della portata concentrata e ridotta all’apparecchiatura di abbattimento. 

-condensazione: i vapori inquinanti vengono rimossi dal flusso d’aria contaminato cambiandone lo stato fisico da gassoso a liquido (agendo sulla temperatura o, più raramente, sulla pressione). Nella criocondensazione si utilizza azoto liquido come refrigerante. 

Quando è necessario presentare la richiesta di autorizzazione? 

Nell’Allegato III alla parte V del D.Lgs. 152/06 sono riportate le attività che impiegano solventi e le soglie di consumo superate le quali si applicano le prescrizioni dell’art. 275. Nel calcolo del consumo di solvente sono compresi i solventi utilizzati per il lavaggio delle attrezzature. Nello stesso Allegato vengono individuati i valori limite: delle emissioni convogliate: i limiti si applicano separatamente per ciascun impianto; delle emissioni diffuse: in questo caso il valore è complessivo. Il gestore che intende avviare attività ricadenti nell’allegato III ha quindi due possibilità, a seconda che venga superata o meno la soglia limite di consumo giornaliero (o annuale) di solvente: presentare un’apposita domanda di autorizzazione ai sensi dell’art. 269; aderire ad un’autorizzazione di carattere generale di cui al comma 3 dell’art. 272. L’autorizzazione: ha come oggetto gli impianti, i macchinari, i sistemi non fissi e le operazioni manuali individua il consumo massimo teorico di solvente e l’emissione totale annua massima prescrive la periodicità di presentazione del Piano Gestione Solventi (PGS), quando necessario. Il rispetto dei limiti deve essere garantito: impiegando la migliore tecnologia disponibile impiegando sostanze alternative ai solventi adottando adeguate misure di abbattimento delle emissioni.

Composti organici volatili, biogenici ed antropogenici


I composti organici volatili si suddividono in tre categorie, in relazione alle fonte di provenienza:

Fonti antropiche Si è stimato che le fonti antropogeniche emettano complessivamente circa 142 milioni di tonnellate di carbonio all'anno sotto forma di composti organici volatili. Ecco i componenti specifici:

Pitture e rivestimenti 

Una delle principali fonti dei COV antropogenici sono sostanze presenti nella formulazione dei rivestimenti, in particolare nelle vernici e nei rivestimenti protettivi. I solventi generalmente vengono emessi da film protettivi o decorativi. I solventi tipici sono gli idrocarburi alifatici, l'etil acetato, gli eteri glicolici, e l'acetone. 

 L'impatto ambientale di tali COV è considerevole, anche a causa dell'enorme quantitativo di prodotti che contengono tali sostanze: infatti si stima che sul pianeta Terra vengano prodotti, ogni anno, circa 12 miliardi di litri di vernici. A causa dei costi, dei rischi ambientali e di regolamentazioni sempre più stringenti, le industrie di vernici e rivestimenti hanno, nel corso del tempo, adottato soluzioni che comportino l'uso di solventi ad acqua, anche per la produzione di vernici acriliche. 

  Clorofluorocarburi e clorocarburi 

I clorofluorocarburi (CFC), il cui utilizzo è stato bandito in molti Paesi, sono stati ampiamente utilizzati sia nei prodotti per la pulizia che nei fluidi refrigeranti. Il tetracloroetilene è ampiamente utilizzato nel lavaggio a secco e dall'industria. 

 Benzene 

Il benzene è un COV antropogenico cancerogeno presente nel fumo di tabacco, nei carburanti stoccati, e nell'evaporazione delle benzine (ad esempio dalle auto in stazionamento). Il benzene viene emesso anche da fonti naturali come i vulcani e gli incendi boschivi spontanei. Spesso viene usato per realizzare altri prodotti chimici per la produzione di materie plastiche, resine e fibre sintetiche. Il composto evapora rapidamente, e il suo vapore, più pesante dell'aria, si accumula nelle zone basse, aumentandone così il rischio per la salute e la sicurezza. Il consumo di cibo e acqua contaminati da benzene può indurre vomito, vertigini, eccessiva sonnolenza diurna, tachicardia, e morte. 

 Cloruro di metilene 

Il cloruro di metilene è un COV molto pericoloso per la salute umana. Si può trovare in adesivi e vernici spray, e provoca cancro negli animali. Secondo la normativa italiana, i prodotti contenenti cloruro di metilene deve essere utilizzato all'esterno. Negli ambienti chiusi, è necessaria una ventilazione adeguata. 

 Percloroetilene 

Anche il percloroetilene è un COV che si è dimostrato generare il cancro negli animali. È sospettato inoltre di produrre diversi sintomi respiratori correlati alla sua esposizione. Il percloroetilene è usato per lo più nei lavaggi a secco. Per evitare l'esposizione è quindi necessaria una completa asciugatura degli indumenti prima di indossarli. 

 Metil-terz-butil etere 

Il MTBE venne vietato negli Stati Uniti intorno al 2004, al fine di limitare l'ulteriore contaminazione dell'acqua potabile, dovuta principalmente a perdite dei serbatoi di stoccaggio sotterranei di benzina, in cui è stato usato per aumentare il numero di ottano o come additivo antidetonante. 

 Formaldeide 

Anche questo è un composto cancerogeno. Molti materiali da costruzione, come vernici, adesivi, pannelli da parete e soffitto, piastrelle sintetiche, emettono lentamente formaldeide, in grado di irritare le mucose e possono aumentare l'irritazione e la suscettibilità ad ulteriori aggressioni chimiche.

Le emissioni di formaldeide dal legno di produzione industriale e da laminati plastici su legno, sono comprese tra 0,02 e 0,04 ppm. Un'elevata umidità relativa e temperature elevate favoriscono una maggior vaporizzazione della formaldeide dei materiali legnosi.

 Aria interna 

Qualità dell'aria interna. Dal momento che le persone trascorrono la maggior parte del loro tempo a casa o in un ufficio, l'esposizione a lungo termine ai COV in un ambiente interno, può contribuire alla sindrome da edificio malato. Negli uffici e nelle case, nuovi arredi, rivestimenti murali, e apparecchiature per ufficio come fotocopiatrici, e ovviamente le combustioni delle stufe e il fumo del tabacco, possono liberare COV. Una buona ventilazione e il condizionamento dell'aria con l'aggiunta dei nuovissimi appositi ionizzatori speciali, sono utili a ridurre le emissioni. Gli studi dimostrano anche che leucemia e linfoma possono aumentare in caso di esposizione prolungata a COV nell'ambiente interno.

Le fonti fossili non scompaiono: La notizia è del 2019.



Domenica 10 novembre 2019 - 11:59

L’Iran ha annunciato la scoperta di un mega-giacimento di petrolio

Oltre 50 miliardi di barili



L’Iran ha scoperto un nuovo enorme giacimento petrolifero nel sud del paese, con oltre 50 miliardi di barili di petrolio greggio, che potrebbero aumentare di un terzo le riserve comprovate del Paese. Lo ha annunciato oggi il presidente Hassan Rouhani. L’annuncio di Rouhani giunge mentre l’Iran deve affrontare le schiaccianti sanzioni americane dopo che gli Stati Uniti hanno ritirato il suo accordo nucleare con le potenze mondiali l’anno scorso. Rouhani – secondo quanto riporta l’agenzia di stampa iraniana Fars – ha fatto suo annuncio durante un discorso tenuto nella città desertica di Yazd specificando che il giacimento è situato nella provincia meridionale del Khuzestan, dove si concentra l’industria petrolifera del Paese.

Rouhani ha detto che circa 53 miliardi di barili si aggiungono così alle riserve accertate dell’Iran pari attualmente a circa 150 miliardi. “Sto dicendo alla Casa Bianca – ha affermato – che nei giorni in cui hanno posto sanzioni sulla vendita di petrolio iraniano, i lavoratori e gli ingegneri del paese sono in grado di scoprire 53 miliardi di barili di petrolio”. Le riserve di petrolio si riferiscono al greggio che è economicamente fattibile da estrarre. Attualmente l’Iran detiene le quarte riserve mondiali di petrolio e le seconde di gas naturale.

MA COSA È QUESTO CADMIO?


καδμεία «cadmìa», che si estraeva vicino a Tebe, la città di Cadmo]. – Elemento chimico di simbolo Cd, numero atomico 48, peso atomico 112,41,

 

Dove si trova Tebe Egitto?

78 m s.l.m. Tebe (in egizio: wꜣst, waset; in greco antico: Θῆβαι, Thēbai) fu un'antica città egizia situata lungo il Nilo, presso le attuali città di Karnak e Luxor, circa 800 km a sud del mar Mediterraneo.
Cadmo (in greco anticoΚάδμοςKádmos)[1] è un personaggio della mitologia greca, figlio di Agenore, re di Tiro e di Telefassa, nonché fratello di Europa. È considerato il fondatore della città greca di Tebe.

MA LA PIROLISI SI FA ANCHE CON I RIFIUTI, I BIOGAS, E IL LEGNO?

ESATTAMENTE: LEGGETE UN PÒ

Trattamento dei rifiuti

La pirolisi dei rifiuti, utilizzando temperature comprese tra 400 e 800 °C, converte il materiale dallo stato solido in prodotti liquidi (cosiddetto tar o olio di pirolisi) e/o gassosi (syngas), utilizzabili quali combustibili o quali materie prime destinate a successivi processi chimici. Il residuo carbonioso solido ottenuto può venire ulteriormente raffinato fornendo prodotti quali ad esempio il carbone attivo. I prodotti della pirolisi sono sia gassosi, sia liquidi, sia solidi, in proporzioni che dipendono dai metodi di pirolisi (pirolisi veloce, lenta, o convenzionale) e dai parametri di reazione. Un pirolizzatore si differenzia da un gassificatore in quanto lavorando in assenza di ossigeno (spesso si sfrutta un flusso caldo di un gas inerte quale l'azoto) attua la pirolisi propriamente detta, mentre un gassificatore in realtà lavorando in presenza di piccole quantità di ossigeno realizza anche una parziale ossidazione e come tecnologia rappresenta una via di mezzo tra l'inceneritore e il pirolizzatore.

Uno dei maggiori problemi legati alla produzione di energia basata sui prodotti della pirolisi è la qualità di detti prodotti, che non ha ancora raggiunto un livello sufficientemente adeguato con riferimento alle applicazioni, sia con turbine a gas sia con motori diesel. In prospettiva, anche con riferimento alle taglie degli impianti, i cicli combinati ad olio pirolitico appaiono i più promettenti, soprattutto in impianti di grande taglia, mentre motori a ciclo diesel, utilizzanti prodotti di pirolisi, sembrano più adatti ad impianti di piccola potenzialità.

La pirolisi diretta viene generalmente attuata in apparecchiature (caldaie) in cui avviene anche lo scambio di calore tra i gas di combustione ed i fluidi di processo (acqua, olio diatermico, ecc.). La combustione di prodotti e residui agricoli si attua con buoni rendimenti, se si utilizzano come combustibili sostanze ricche di glucidi strutturati (cellulosa e lignina) e con contenuti di acqua inferiori al 35%. I prodotti utilizzabili a tale scopo sono i seguenti:

  • legname in tutte le sue forme;
  • paglie di cereali;
  • residui di raccolta di legumi secchi;
  • residui di piante oleaginose (ricinocartamo, ecc.);
  • residui di piante da fibra tessile (cotonecanapa, ecc.);
  • residui legnosi di potatura di piante da frutto e di piante forestali;
  • residui dell'industria agro-alimentare.

Le caldaie a letto fluido sono complesse e dispendiose, ma permettono la riduzione degli inquinanti e presentano un elevato rendimento di combustione.

Esistono molte tecnologie particolari: il sistema Thermofuel, ad esempio, permette di ottenere, a partire dalla plastica, gasolio sintetico attraverso pirolisi condotta a temperature più basse (370-420 °C).[2] La pirolisi può essere anche utilizzata come parte integrante di altri processi quali il trattamento meccanico-biologico e la digestione anaerobica.[3]

La pirolisi per la produzione di biocarburanti

Alcune tecniche particolari di pirolisi sono allo studio per la realizzazione dei "biocarburanti di seconda generazione".

La tecnica allo studio in Francia riguarda il pretrattamento della biomassa vegetale con la pirolisi "flash" per ottenere olio combustibile. Questo sistema richiede però notevoli volumi di biomassa, e si cerca quindi di affinare metodi di lavoro che consentano di trattare la biomassa lontano dalle centrali (direttamente sui luoghi di raccolta) per ridurre i costi. Con la pirolisi "flash" si può convertire la biomassa in un particolare olio che viene successivamente convogliato presso una centrale che produce il carburante.

Anche in Germania invece il metodo allo studio (definito "bioliq") intende realizzare biocombustibili dopo aver trattato in sito la biomassa. L'olio intermedio ("biosyncrude") è caratterizzato da alta densità, cosa che consente di abbattere i costi di trasporto. La biomassa è trasformata attraverso la pirolisi in biosyncrude per mezzo di un riscaldamento effettuato in ambiente privo di aria. Alla fine del processo è possibile ottenere combustibile dieselidrogeno e metanolo.


PERCHÈ È COSÌ LETALE IL SOLFURO DI CADMIO?


Il solfuro di cadmio è un composto a reticolo covalente di cadmio e di zolfo. A temperatura ambiente si presenta come un solido di colore giallo-arancio. È un composto tossico, pericoloso per l'ambiente. Wikipedia
FormulaCdS
Massa molare144,46 g/mol
Densità4,82 g/cm³
Temperatura di fusione1477 (1750 °C a 10 MPa)


Il solfuro di cadmio è un composto a reticolo covalente di cadmio e di zolfo.

A temperatura ambiente si presenta come un solido di colore giallo-arancio. È un composto tossicopericoloso per l'ambiente.

Mineralogia

I minerali del solfuro di cadmio sono la Hawleyite e la Greenockite. È però molto più facile trovarlo come impurità in minerali zincosi come la sfalerite e la wurtzite.

Sintesi

Il solfuro di cadmio può essere ottenuto per reazione di scambio ionico tra sali e composti di Cadmio(II) e solfuri, come ad esempio ossido di cadmio ed acido solfidrico:

CdO + H2S → CdS↓ + H2O

Questa tecnica veniva usata in passato per l'analisi gravimetrica e l'analisi organica qualitativa.[2]

Applicazioni

Viene inoltre usato per creare i punti quantici.Il solfuro di cadmio viene a volte utilizzato negli esposimetri, siccome reagisce diminuendo la resistenza elettrica se esposto alla luce. Lo svantaggio principale è che reagisce con lentezza ed è soggetto all'effetto memoria delle letture precedenti, specie se ravvicinate. Viene anche utilizzato nella produzione di pigmenti: il precipitato di CdS viene lavato da eventuali altri sali di cadmio e riscaldato ad alte temperature (calcinazione) per convertirlo nella sua forma esagonale, per poi essere macinato e ridotto in polvere.[3]
Un altro pigmento, a base di solfoseleniuro di cadmio, viene prodotto durante la calcinazione del solfuro di cadmio con il seleniuro di cadmio.[3]
Sottili film di solfuro di cadmio compongono a volte le fotoresistenze.


COSA DICE L'ISTITUTO SUPERIORE DELLA SANITÀ AL RIGUARDO?

Il sito dell'I.s.s. riporta quento segue:

Il cadmio (il cui simbolo chimico è Cd) è un metallo bianco argenteo e malleabile presente in tracce nella crosta terrestre, nell'aria e nell'acqua. Il suo nome deriva da quello della città di Cadmo, vicina a Tebe, dove veniva estratto nell'antichità.

Poiché reagisce facilmente con altri elementi formando vari composti, alcuni dei quali tossici, il cadmio si trova raramente nella sua forma pura, o elementare. La forma minerale primaria del metallo è il solfuro di cadmio; i due composti di cadmio che si dissolvono facilmente nell'acqua sono il solfato e il cloruro di cadmio.

Il cadmio viene rilasciato nel suolo, nell'acqua e nell'aria da fonti naturali ma, soprattutto, in seguito alle lavorazioni industriali quali l’estrazione, la raffinazione e la lavorazione di metalli non ferrosi, la produzione di batterie e vernici, la produzione e l’applicazione di fertilizzanti artificiali a base di fosfati, l’uso di combustibili fossili (come carbone e petrolio), l’incenerimento e lo smaltimento dei rifiuti.

Una volta che il cadmio è emesso nell'aria, si diffonde con il vento percorrendo anche lunghe distanze dal sito di emissione, e si deposita sul suolo o sulla superficie dell'acqua.

Livelli più elevati di cadmio possono essere trovati nel suolo o nelle acque vicino a zone industriali o a siti di rifiuti pericolosi, nelle aree vicine a strade ad alta percorrenza (a causa dello scarico delle automobili) o nei terreni agricoli fertilizzati.

Nel suolo, il cadmio si lega fortemente alla materia organica e viene assorbito dalle piante e dalle colture agricole, entrando così nella catena alimentare. Anche le acque superficiali possono contenere cadmio disciolto e può accumularsi, in genere a bassi livelli, anche negli organismi acquatici (come molluschi e crostacei).

Fino alla metà del '900, il cadmio era usato principalmente per conciare la pelle o come pigmento nei coloranti, ma le quantità utilizzate erano, comunque, piuttosto limitate.

Oggi il cadmio è utilizzato principalmente in:

  • batterie ricaricabili (83%)
  • coloranti (8%)
  • rivestimenti e placcature (7%)
  • stabilizzatori per materie plastiche (1,2%)
  • leghe con altri metalli per saldature, conduttori elettrici e altri usi (0,8%)

Poiché costituiscono un prodotto di consumo “usa e getta”, le batterie Ni-Cad (Nichel-Cadmio) rappresentano ben oltre la metà dei rifiuti di cadmio prodotti.
Inoltre, alcuni contenitori di metallo, come vassoi, brocche, scodelle o articoli in ceramica possono contenere piccole quantità di cadmio."


COME CI SI ESPONE AL CADMIO?


La popolazione generale può essere esposta al cadmio attraverso:

  • cibo acqua potabile contaminati
  • fumo attivo e passivo di sigaretta, le foglie di tabacco infatti accumulano il cadmio dal suolo
  • inalazione di polvere e fumi, soprattutto per le persone che vivono vicino a industrie che lavorano o emettono cadmio

Gli alimenti rappresentano oltre il 90% dell'esposizione umana al cadmio poiché entra nella catena alimentare attraverso terreni agricoli e fonti d'acqua contaminate, soprattutto nelle vicinanze di alcune industrie. In generale, verdure a foglia larga come lattuga e spinaci, ma anche patate e cereali, arachidi, semi di soia e semi di girasole contengono alti livelli di cadmio. Esso, inoltre, può accumularsi negli organismi acquatici (soprattutto crostacei e molluschi) e nelle frattaglie (fegato e reni) degli animali da macellazione.

In media, in Europa, attraverso una dieta normale o onnivora le persone assumono con il cibo 2-3 microgrammi (µg) di cadmio per chilo di peso corporeo alla settimana; nei vegetariani e ancor più nei vegani il livello è circa raddoppiato a causa di un più elevato consumo di cereali, frutti con guscio (ad esempio, noci, mandorle) e altri semi oleosi.
L’ingestione del cadmio attraverso l’acqua è, generalmente, 10 volte inferiore rispetto a quella associata al cibo.

Una minima parte della quantità di cadmio introdotta con gli alimenti può derivare anche dall'utilizzo di utensili e attrezzature, sottoposti a cadmiatura (vale a dire rivestiti con un sottile strato di cadmio metallico), adoperate nella lavorazione e preparazione dei cibi.

I fumatori di sigarette, in genere, hanno un'esposizione più alta rispetto alle persone che non fumano; i livelli di cadmio sono 1-2 microgrammi (µg) per sigaretta di cui il 10% viene inalato e il 5% viene assorbito. Il cadmio inalato attraverso il fumo di sigaretta è più facilmente assorbito del cadmio ingerito attraverso il cibo o l'acqua.

L'esposizione professionale al cadmio si verifica, invece, principalmente durante i processi industriali che implicano il riscaldamento di materiali contenenti cadmio come la fusione, la placcatura elettrolitica, la produzione di batterie o la produzione e uso di pigmenti. Il rischio varia, ovviamente, a seconda del luogo di lavoro.



Gli effetti sulla salute causati dal cadmio dipendono principalmente dalla quantità del metallo nell'organismo, dalla durata dell’esposizione e dalla via di esposizione.

Se il cadmio viene inalato, nei polmoni ne viene assorbito circa il 5–50%, quantità che poi entra nel circolo sanguigno.
Se viene ingerito la percentuale di cadmio assorbita è, invece, solo dell’1-10%.
Se passa attraverso la pelle ne viene assorbito meno dell’1%.

Individui con bassi livelli (carenza) di ferro nel sangue assorbono più cadmio dal tratto gastrointestinale.

Una volta entrato in circolo, il cadmio si distribuisce ampiamente in tutti gli organi e le quantità più alte si ritrovano nel fegato, nei reni e nelle ossa, dove si accumula e rimane per tempi molto lunghi: il tempo necessario per eliminare la metà del contenuto di cadmio presente nel corpo umano (o semivita) varia tra 10 e 30 anni. Il cadmio assorbito, infatti, viene espulso molto lentamente, e in quantità approssimativamente uguali, attraverso urine e feci.

L'intossicazione da cadmio può essere di tipo acuto (dovuta a esposizione singola a dosi elevate) o cronico (dovuta a esposizioni ripetute a basse dosi).

Intossicazione acuta

Riguarda principalmente i lavoratori, esposti per breve periodo a inalazione di fumi contenenti alte concentrazioni di cadmio, che sviluppano febbre e una polmonite chimica che si manifesta dopo poche ore dall'esposizione, provoca danni al polmone e nel 20% dei casi, dopo qualche giorno, porta alla morte del soggetto intossicato. Questo tipo di intossicazione, però, è divenuta molto rara in seguito alle leggi per la protezione della salute dei lavoratori e ai controlli più accurati negli ambienti di lavoro.

Ingestione di cibo o acqua contaminati con elevate quantità di cadmio


Ingestione di cibo o acqua contaminati con elevate quantità di cadmio

Se si ingerisce cibo o acqua contaminati con alte quantità di cadmio, i disturbi (sintomi) che compaiono sono costituiti da:

Altri disturbi causati da esposizioni brevi ma a dosi alte includono:

Aria contaminata

I livelli di cadmio generalmente presenti nell'aria non sono abbastanza alti da causare danni acuti o (almeno per brevi esposizioni) ai polmoni.

Esposizione cronica

Respirare bassi livelli di cadmio per molti anni, come nel caso dei fumatori, o consumare cibi e acqua contaminata ai livelli normalmente presenti nell'ambiente (esposizione cronica) può provocare un accumulo di cadmio nell'organismo e portare a:

Effetti sui reni

Nel sangue il cadmio si trova legato ad alcune proteine dette metallotioneine, e in questa forma arriva ai reni per essere eliminato ma, una volta filtrato, viene in parte riassorbito dalle cellule renali che degradano le metallotioneine, rilasciando cadmio libero in attesa che nuove proteine siano formate e lo leghino di nuovo. Quando la quantità di cadmio libero è troppo elevata, le cellule renali vengono danneggiate e si verifica una disfunzione renale.

Effetti sulle ossa

La prolungata esposizione al cadmio può rendere le ossa più fragili con più alti rischi di frattura e alta incidenza di osteoporosi, sia per una demineralizzazione diretta delle ossa (rilascio di calcio dalle ossa), sia come risultato delle disfunzioni renali (maggiore eliminazione di calcio nelle urine e mancata attivazione della vitamina D).

Gli effetti sulle ossa in una popolazione femminile giapponese in età avanzata (già in menopausa) esposta a livelli molto elevati di cadmio nel riso e nell'acqua sono noti come la malattia di Itai-Itai, caratterizzata da fratture multiple e distorsione delle ossa lunghe dello scheletro.

Effetti sui polmoni

Esistono evidenze che l’esposizione prolungata per inalazione a dosi relativamente elevate di cadmio, come nel caso della esposizione professionale, possa causare tumori ai polmoni. Sulla base dei dati disponibili, la IARC (International Agency for Reseach on Cancer) ha classificato il cadmio come “cancerogeno di categoria 1”; l’EPA (Environmental Protection Agency) americana lo considera un probabile cancerogeno (“Gruppo B1”) per l’uomo.

Effetti sui bambini

Gli effetti sulla salute dei bambini derivanti dall'esposizione a livelli tossici di cadmio sembrerebbero essere molto simili a quelli osservati negli adulti, con danni prevalenti ai reni e ai polmoni. Tuttavia, studi su animali hanno evidenziato che i giovani sono più sensibili degli adulti a una perdita di tessuto osseo. Il cadmio si trova anche nel latte materno e una piccola quantità entra nel corpo del bambino attraverso l'allattamento. Tuttavia, ad oggi non sono disponibili sufficienti evidenze scientifiche su eventuali effetti del cadmio sulla salute dei bambini alla nascita e sul loro sviluppo o comportamento.


Essere consapevoli delle possibili fonti di cadmio può aiutare a limitare la propria esposizione. Ad esempio, si dovrebbe controllare che bambini piccoli (minori di 3 anni) non abbiano accesso alle batterie al nichel-cadmio contenute in alcuni giocattoli in modo da evitare che possano ingerirle.

Quando esaurite, inoltre, le batterie dovrebbero essere eliminate correttamente seguendo le regole della raccolta differenziata, per evitare di contaminare l’ambiente.

Anche non fumare sigarette, oltre a molti altri vantaggi, contribuisce a ridurre l'esposizione al cadmio del fumatore e delle persone che gli stanno attorno e a prevenire i relativi effetti sulla salute.

L'esposizione professionale può essere controllata attraverso dispositivi di protezione individuale, buone pratiche di igiene industriale, controllo e riduzione delle emissioni di cadmio.

In Europa l'EFSA (European Food Safety Authority), sulla base dei dati disponibili, ha stabilito una dose settimanale accettabile di cadmio pari a 2,5 microgrammi (µg) per chilo di peso corporeo. Tale quantità corrisponde, in media, a quella normalmente ingerita dalla popolazione generale, in cui l'esposizione con la dieta rappresenta il 90% dell’esposizione totale. Tuttavia, alcune categorie di persone (ad esempio i vegetariani e i forti consumatori di molluschi e crostacei) ne ingeriscono di più a causa della loro dieta più ricca in alimenti che contengono livelli di cadmio più alti: per questo L'EFSA raccomanda di mettere in pratica misure che permettano di ridurre l'emissione di cadmio nell'ambiente a protezione della salute di tutti i consumatori.

Una dieta bilanciata che non ecceda in cibi contenenti alti livelli di cadmio e abbia un apporto corretto di zinco e ferro, può aiutare nel ridurne l'assunzione attraverso il cibo.

Negli Stati Uniti l'ATSDR (Agency for Toxic Substances and Disease Registry) ha definito un livello di rischio minimo (MRL, vale a dire una dose alla quale il rischio di avere effetti sulla salute è trascurabile) pari a 0.03 microgrammi/m3 per inalazione acuta e di 0.01 microgrammi/m3 per inalazione cronica.

In Italia il cadmio è uno dei parametri che viene controllato regolarmente nelle acque potabili; il D.Lgs n. 31 del 2001 ha fissato per le acque potabili un valore di 5,0 microgrammi (µg) per litro.


Esistono particolari test in grado di misurare la presenza di cadmio nei tessuti (sangue, urine, feci, capelli, fegato e rene) per valutare se, e in quale misura, ci sia stata esposizione al metallo (indicatori biologici o biomarcatori di esposizione).

L'eventuale presenza di cadmio nell'organismo non significa necessariamente la comparsa di malattie ad esso correlate. A causa della sua presenza in molti cibi, infatti, ognuno di noi ha livelli misurabili di cadmio nell'organismo: la comparsa degli effetti dipende dai valori più o meno alti e dalla risposta individuale.

Il biomarcatore più significativo per valutare l’esposizione è la quantità di cadmio presente nelle urine. I livelli di cadmio nel sangue sono principalmente indicativi di esposizioni recenti.

Il cadmio misurato nelle feci può essere utilizzato come indicatore diretto della quantità assunta quotidianamente con gli alimenti, poiché il cadmio alimentare è scarsamente assorbito nel tratto gastrointestinale.

Nei lavoratori esposti al cadmio per inalazione, la concentrazione di cadmio nelle feci è stata utilizzata per stimare sia la quantità di cadmio inalato trasportato nel tratto gastrointestinale, sia quella ingerita incidentalmente come polvere durante il lavoro.

Le concentrazioni di cadmio nel fegato e nei reni possono essere misurate utilizzando tecniche complesse, che richiedono attrezzature sofisticate e costose e comportano l'esposizione a radiazioni: perciò sono utilizzate solo in casi particolari.

Inoltre, livelli aumentati di metallotioneina nel sangue possono essere considerati un biomarcatore di esposizione al cadmio (che ne fa aumentare la produzione come meccanismo di difesa).

Per l'accertamento (diagnosi) e la cura delle malattie dovute all'esposizione cronica al cadmio è consigliabile seguire le prescrizioni mediche specifiche già in uso per la cura di insufficienze renali o respiratorie, osteoporosiipertensione e malattie cardiovascolari, rivolgendosi al proprio medico di famiglia o allo specialista.


Leggi anche: 


Ministero della Salute. Acque potabili - Parametri. Cadmio

Enciclopedia Treccani. Cadmio

US Environmental Protection Agency (EPA). Cadmium (Inglese)

European Food Safety Authority (EFSA). Cadmium dietary exposure in the European populationEFSA Journal. 2012; 10(1): 2551 

Agency for Toxic Substances and Disease Registry (ATSDR). Toxicological Profile for Cadmium (2012) (Inglese).


Terapie palliative

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Conclusioni:

In Italia oltre che problemi di ignoranza ambientalistica, ecologica e salutare, abbiamo anche un problema di incompetenza governativa ciclica. Non appena un governo vara delle leggi ecoprotettive il governo pro lobbistico (una volta si diceva mafioso) successivo le cancella.

Personalmente rivedrei la questione pubblica dello smaltimento delle batterie della auto elettriche, e introdurrei sin da subito, una legge che imponga l'assenza totale di cadmio nell'acqua potabile contenente metalli pesanti e tossici, e nell'aria delle abitazioni e dei centri pubblici soggetti a ventilazione forzata, spesso non filtrata, ionizzata, nè tantomeno antiviralizzata..

Il presente articolo è tratto da fonti pubbliche ed è un semplice ricerca di un ora di lavoro e quindi tutti possono arrivare ad informarsi autonomamente e approfondire sempre di più i problemi legati alla contaminazione biologica industriale ed energetica che potrebbe rappresentare la fine della vita sulla terra.

Sensibilizziamoci adesso, e sensibilizziamo anche i nostri discendenti al problema.

E.F.


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