martedì 1 ottobre 2024

Isolani ed Emigranti: Il Complesso degli Scappati di Casa tra Litigiosità, Radici Perdute e Conflitto Identitario



Analisi socio-psicologica e giuridico-culturale delle dinamiche conflittuali nelle comunità diasporiche e insulari


PREMESSA

Nel panorama contemporaneo delle migrazioni storiche e delle identità culturali sospese tra due mondi, emerge una categoria trasversale e spesso trascurata: quella degli “scappati di casa”, ovvero di coloro che, per necessità o vocazione, hanno lasciato la propria terra natia per stabilirsi in luoghi lontani, insulari o oltreoceano. La loro condizione esistenziale si colloca in uno spazio intermedio, non del tutto integrato nel nuovo contesto e mai del tutto staccato dal proprio luogo d’origine. In tale quadro, si riscontra una maggiore inclinazione alla litigiosità sociale e relazionale, tanto tra gli isolani quanto tra gli emigranti, manifestazione evidente di un disagio identitario profondo.


I FATTI

Diverse analisi etnografiche e psicologiche mostrano che le comunità isolate o diasporiche tendono a sviluppare dinamiche relazionali fortemente polarizzate, spesso conflittuali. Il bisogno di affermare sé stessi in un contesto percepito come “altro” – geograficamente, culturalmente e politicamente – può spingere individui e gruppi a una maggiore difensività, rivalità e intolleranza verso la differenza.

Gli isolani, fisicamente separati dalla terraferma, sviluppano nel tempo tratti culturali di chiusura e di forte identificazione con il gruppo, ma anche gelosie e tensioni interne legate alla scarsità di risorse e alla pressione della coesistenza forzata. Gli emigranti, invece, vivono il dramma dell’estraneità e della doppia appartenenza: quella alla patria lasciata con sacrificio e quella alla nuova terra mai davvero sentita come propria. In entrambi i casi si assiste a un’accentuazione di conflitti interpersonali, rivalità economiche e contrasti ideologici, specialmente nelle seconde generazioni.


IL DIRITTO

Dal punto di vista giuridico e costituzionale, l’identità culturale e il diritto all’appartenenza rappresentano diritti inviolabili della persona, sanciti da normative internazionali (es. art. 27 del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici) e dalle carte fondamentali dei diritti umani. Tuttavia, tali diritti rischiano di essere calpestati o ignorati nei contesti dove l’integrazione culturale non avviene su basi di riconoscimento reciproco, ma di assimilazione forzata o di esclusione sociale.

Le tensioni comunitarie interne, se non governate da strumenti di dialogo e coesione, possono degenerare in conflittualità giuridica, in aumento di procedimenti civili e penali per diffamazione, violenza domestica, inimicizie ereditarie o liti condominiali che spesso celano una radice antropologica più che strettamente giuridica.


CONCLUSIONE

La litigiosità osservata tra isolani ed emigranti oltreoceano è dunque la punta dell’iceberg di un fenomeno più profondo e strutturale: il “complesso degli scappati di casa”. Esso racchiude la sofferenza storica di chi ha abbandonato le proprie radici per affrontare la fatica dell’ignoto, senza mai colmare il vuoto identitario lasciato da tale partenza. La nostalgia, la frustrazione e il bisogno di affermare un’appartenenza negata generano conflitto, rivalità e scontri, sia interni che esterni.

Serve un nuovo approccio giuridico-culturale che favorisca il riconoscimento delle identità plurime, la costruzione di spazi comuni di memoria e appartenenza, e una pedagogia dell’ascolto interculturale. Solo così si potrà convertire il disagio in ricchezza, la litigiosità in solidarietà, l’isolamento in comunità.


Di Redazione 

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