sabato 9 novembre 2024
Verso un'Economia di Criptocrismo: Dal Potere della Moneta Fiat alla Sovranità Democratica Decentralizzata
martedì 1 ottobre 2024
Isolani ed Emigranti: Il Complesso degli Scappati di Casa tra Litigiosità, Radici Perdute e Conflitto Identitario
Analisi socio-psicologica e giuridico-culturale delle dinamiche conflittuali nelle comunità diasporiche e insulari
PREMESSA
Nel panorama contemporaneo delle migrazioni storiche e delle identità culturali sospese tra due mondi, emerge una categoria trasversale e spesso trascurata: quella degli “scappati di casa”, ovvero di coloro che, per necessità o vocazione, hanno lasciato la propria terra natia per stabilirsi in luoghi lontani, insulari o oltreoceano. La loro condizione esistenziale si colloca in uno spazio intermedio, non del tutto integrato nel nuovo contesto e mai del tutto staccato dal proprio luogo d’origine. In tale quadro, si riscontra una maggiore inclinazione alla litigiosità sociale e relazionale, tanto tra gli isolani quanto tra gli emigranti, manifestazione evidente di un disagio identitario profondo.
I FATTI
Diverse analisi etnografiche e psicologiche mostrano che le comunità isolate o diasporiche tendono a sviluppare dinamiche relazionali fortemente polarizzate, spesso conflittuali. Il bisogno di affermare sé stessi in un contesto percepito come “altro” – geograficamente, culturalmente e politicamente – può spingere individui e gruppi a una maggiore difensività, rivalità e intolleranza verso la differenza.
Gli isolani, fisicamente separati dalla terraferma, sviluppano nel tempo tratti culturali di chiusura e di forte identificazione con il gruppo, ma anche gelosie e tensioni interne legate alla scarsità di risorse e alla pressione della coesistenza forzata. Gli emigranti, invece, vivono il dramma dell’estraneità e della doppia appartenenza: quella alla patria lasciata con sacrificio e quella alla nuova terra mai davvero sentita come propria. In entrambi i casi si assiste a un’accentuazione di conflitti interpersonali, rivalità economiche e contrasti ideologici, specialmente nelle seconde generazioni.
IL DIRITTO
Dal punto di vista giuridico e costituzionale, l’identità culturale e il diritto all’appartenenza rappresentano diritti inviolabili della persona, sanciti da normative internazionali (es. art. 27 del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici) e dalle carte fondamentali dei diritti umani. Tuttavia, tali diritti rischiano di essere calpestati o ignorati nei contesti dove l’integrazione culturale non avviene su basi di riconoscimento reciproco, ma di assimilazione forzata o di esclusione sociale.
Le tensioni comunitarie interne, se non governate da strumenti di dialogo e coesione, possono degenerare in conflittualità giuridica, in aumento di procedimenti civili e penali per diffamazione, violenza domestica, inimicizie ereditarie o liti condominiali che spesso celano una radice antropologica più che strettamente giuridica.
CONCLUSIONE
La litigiosità osservata tra isolani ed emigranti oltreoceano è dunque la punta dell’iceberg di un fenomeno più profondo e strutturale: il “complesso degli scappati di casa”. Esso racchiude la sofferenza storica di chi ha abbandonato le proprie radici per affrontare la fatica dell’ignoto, senza mai colmare il vuoto identitario lasciato da tale partenza. La nostalgia, la frustrazione e il bisogno di affermare un’appartenenza negata generano conflitto, rivalità e scontri, sia interni che esterni.
Serve un nuovo approccio giuridico-culturale che favorisca il riconoscimento delle identità plurime, la costruzione di spazi comuni di memoria e appartenenza, e una pedagogia dell’ascolto interculturale. Solo così si potrà convertire il disagio in ricchezza, la litigiosità in solidarietà, l’isolamento in comunità.
Di Redazione
domenica 22 settembre 2024
Editto Giornalistico: Alle Penne dell'Informazione Pubblica
domenica 15 settembre 2024
Cazzare la randa e lascare il fiocco
Chi ha il coraggio di prendere l'iniziativa Coloro che prendono l'iniziativa in un gruppo tendono ad avere tratti di leadership. Hanno il coraggio di agire senza aspettare direttive precise e sono spesso più a loro agio nell'assumersi responsabilità. Alcuni tratti comuni includono:
- Autostima: Le persone che credono nelle proprie capacità tendono a farsi avanti.
- Proattività: Non attendono che i problemi si presentino, ma li prevengono.
- Assertività: Sono in grado di esprimere le proprie idee con chiarezza e fiducia.
- Orientamento agli obiettivi: Hanno una forte motivazione a raggiungere risultati concreti.
Vantaggi:
- Accelerano il processo decisionale e operativo.
- Possono stimolare il resto del gruppo a impegnarsi maggiormente.
- Assumono ruoli di leadership naturale, facilitando l’organizzazione e la divisione dei compiti.
Svantaggi:
- Possono essere percepiti come dominanti o autoritari, generando resistenze nel gruppo.
- A volte agiscono senza consultare il resto del team, rischiando decisioni sbagliate o impopolari.
Chi non prende l'iniziativa Dall'altro lato, ci sono individui che, per diverse ragioni, non prendono l'iniziativa. Questo può derivare da:
- Timidezza: La paura del giudizio altrui o il timore di fallire impedisce loro di intervenire.
- Bassa autostima: Non credono abbastanza nelle proprie capacità per proporre idee o azioni.
- Pigrizia o mancanza di motivazione: Alcuni non si impegnano semplicemente perché non hanno interesse a farlo o non vedono un guadagno personale.
- Incertezza: La mancanza di preparazione o di conoscenze può far sentire insicuri, portandoli a preferire una posizione più passiva.
Vantaggi:
- Tendono ad essere ascoltatori più attenti e analitici, e spesso lavorano bene eseguendo direttive.
- Evitano di prendere decisioni affrettate o impulsive, aspettando di avere tutte le informazioni necessarie.
Svantaggi:
- Rallentano il processo decisionale e operativo.
- Possono lasciare troppo spazio agli altri, limitando il proprio potenziale contributo.
- A lungo andare, possono essere percepiti come poco coinvolti o indifferenti dal resto del gruppo.
Caratterialità e timidezza La personalità gioca un ruolo fondamentale nel determinare se qualcuno prende o meno l'iniziativa. Le persone estroverse, ad esempio, tendono ad avere meno inibizioni nell'esprimersi, mentre gli introversi, più riservati, potrebbero avere bisogno di tempo per riflettere prima di agire. La timidezza, una caratteristica molto comune, spesso nasce dalla paura del rifiuto o del giudizio, e può bloccare anche individui molto capaci dal prendere l’iniziativa.
Preparazione e pigrizia La preparazione può aumentare la sicurezza di una persona. Chi è ben preparato e conosce la materia o la situazione è più propenso a farsi avanti. Al contrario, l’impreparazione porta a incertezze e alla paura di sbagliare. La pigrizia, invece, è una questione di atteggiamento: chi è pigro potrebbe essere perfettamente capace, ma non ha la volontà o la motivazione necessaria per mettersi in gioco.
Conclusione Prendere o meno l'iniziativa in un gruppo dipende da una combinazione di fattori personali, come il carattere, la fiducia in sé stessi, la preparazione e persino la pigrizia. Entrambe le posizioni, attiva e passiva, hanno vantaggi e svantaggi. Per creare un gruppo armonioso e funzionale, è importante riconoscere e bilanciare questi diversi atteggiamenti, promuovendo una cultura inclusiva che dia spazio sia a chi è incline a prendere l'iniziativa sia a chi ha bisogno di incoraggiamento per farlo.
Sotto Tesi: L'iniziativa in un gruppo: Tipo Creator e Tipo Spectator
Introduzione In ogni gruppo, emergono diverse tipologie di individui quando si tratta di prendere l'iniziativa. Due archetipi comuni sono il "Creator" e lo "Spectator". Il Creator è chi prende l'iniziativa, propone idee e guida l'azione, mentre lo Spectator tende a osservare e seguire. Questi due approcci hanno radici profonde nel carattere, nella fiducia, nella preparazione e nell'atteggiamento personale, con vantaggi e svantaggi distinti. Questa tesi esplora le differenze tra Creator e Spectator, i loro tratti distintivi e come interagiscono all'interno di un gruppo.
Il Tipo Creator Il Creator è colui che dà forma a progetti, soluzioni e idee, agendo come motore del gruppo. Si tratta di persone che sentono il bisogno di guidare e di plasmare la realtà intorno a loro.
- Caratteristiche: Il Creator è proattivo, motivato da una forte autostima e un'elevata capacità di leadership. È orientato all'obiettivo, assertivo e determinato a fare accadere le cose.
- Vantaggi: Grazie alla sua iniziativa, il Creator accelera i processi decisionali, stimola la creatività e mantiene alta la motivazione del gruppo.
- Svantaggi: A volte il Creator può essere troppo dominante, rischiando di marginalizzare i contributi degli altri. La sua determinazione può portare a decisioni affrettate senza consultazione.
Il Tipo Spectator Lo Spectator preferisce un ruolo più passivo e osservativo. Non prende l'iniziativa in modo spontaneo, ma offre contributi in maniera indiretta o su richiesta.
- Caratteristiche: Il Spectator tende ad essere riflessivo, analitico e spesso più introverso. È più cauto e preferisce agire solo quando ha una chiara comprensione della situazione.
- Vantaggi: Lo Spectator porta una prospettiva più ponderata, evita decisioni impulsive e può essere un ottimo esecutore di compiti quando riceve direttive chiare.
- Svantaggi: La sua riluttanza a prendere l'iniziativa può rallentare il gruppo e, in alcuni casi, essere percepita come disinteresse o mancanza di impegno.
Differenze tra Creator e Spectator
- Coraggio e timidezza: Il Creator è spesso più coraggioso, pronto a correre rischi, mentre lo Spectator può essere frenato dalla timidezza o dalla paura del giudizio altrui.
- Preparazione: Il Creator potrebbe essere meno preoccupato dall'incertezza, agendo anche con informazioni incomplete. Lo Spectator, al contrario, preferisce prepararsi con cura prima di agire.
- Motivazione e pigrizia: Il Creator è guidato da una forte motivazione interna, mentre lo Spectator può apparire meno motivato o addirittura pigro, sebbene spesso sia semplicemente più riflessivo.
Conclusione Nel dinamismo di un gruppo, sia i Creator che gli Spectator svolgono ruoli cruciali. Il Creator dà slancio e visione, mentre lo Spectator offre equilibrio e riflessione. Un team ben bilanciato deve saper valorizzare entrambi i tipi, creando un ambiente in cui l'iniziativa è apprezzata ma la riflessione non è trascurata.
Paragone del ruolo dei Creators nelle diverse comunità religiose:
| Comunità Religiosa | Creatori Prominenti | Autonomia del Creatore | Ruolo della Gerarchia | Approccio Innovativo | Collaborazione di Gruppo | Voto Pro | Voto Contro |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Salesiana | Moderato | Limitata dalla struttura | Centrale | Innovazioni limitate | Forte collaborazione con focus su educazione e formazione dei giovani | ✅ | |
| Francescana | Forte | Maggiore autonomia | Decentrata | Alta creatività in ambito sociale e ambientale | Comunità orizzontale con alta partecipazione | ✅ | |
| Gesuita | Molto forte | Alta autonomia | Importante ma flessibile | Innovazione intellettuale e pedagogica | Collaborazione su progetti complessi e ricerca | ✅ | |
| Ecumenica | Moderato | Moderata autonomia | Struttura condivisa tra confessioni | Innovazione nel dialogo interreligioso | Collaborazione tra diverse tradizioni religiose | ✅ | |
| Catecumenica | Bassa | Limitata dal percorso rigido | Forte centralità della guida | Innovazione limitata ai riti | Collaborazione centrata sull’obbedienza alla guida spirituale | ✅ |
Analisi delle comunità:
Salesiana: I Creator sono incentivati, ma sempre sotto l'autorità della gerarchia e dei principi stabiliti dalla tradizione salesiana. L'innovazione è presente soprattutto nell'educazione, ma limitata nelle aree spirituali e teologiche.
Francescana: Qui i Creator godono di più libertà e autonomia, poiché la struttura è più decentralizzata. L'attenzione alla creatività in ambiti come la povertà e l'ecologia fa sì che il Creator possa esprimersi ampiamente.
Gesuita: I Creator gesuiti hanno storicamente un ruolo molto forte, grazie alla loro indipendenza intellettuale e alla formazione approfondita. Possono introdurre cambiamenti e innovazioni soprattutto nel campo dell'educazione e della filosofia.
Ecumenica: In questo contesto, i Creator trovano un equilibrio tra innovazione e rispetto delle diverse tradizioni religiose. L'obiettivo principale è il dialogo, quindi il Creator ha spazio per iniziative che promuovono la comprensione e la cooperazione tra confessioni.
Catecumenica: In questa comunità, il ruolo del Creator è più limitato. La struttura è rigida e orientata a un percorso preciso di formazione spirituale, con poca autonomia per innovare. Il focus è sull'apprendimento e l'adesione ai riti, con meno spazio per la creatività individuale.
lunedì 9 settembre 2024
One Way Destiny
Il discorso che segue evidenzia come alcune persone siano convinte che il mondo stia andando verso un Nuovo Ordine Mondiale (NWO), indipendentemente dalle etichette di “globalismo” o “multilateralismo”. Secondo questa visione, sia la Russia che la Cina, spesso dipinte come contrapposizione al potere occidentale, sono invece parte integrante di questo sistema in evoluzione.
I punti principali sottolineano che:
- Russia e Cina sono attivamente coinvolte nell’Agenda 2030 e nelle politiche sul cambiamento climatico, solo con scadenze posticipate, dimostrando che anche loro sono allineate con gli obiettivi globali.
- Sorveglianza e controllo tramite tecnologie avanzate come il riconoscimento facciale e i punteggi sociali sono già una realtà in Cina e in rapida espansione in Russia.
- CBDC (Central Bank Digital Currency), le valute digitali delle banche centrali, sono una delle pietre miliari del NWO, e sia la Russia che la Cina stanno guidando questo sviluppo.
- Le crisi globali, come le pandemie, sono viste come uno strumento di controllo della popolazione, con Russia e Cina che seguono le stesse direttive dell’OMS e attuano politiche di lockdown, quarantene e test.
L’atteggiamento suggerito da questo punto di vista è quello di non illudersi che vi sia una vera opposizione tra Occidente e BRICS, ma piuttosto che tutte le nazioni, in ultima analisi, stiano convergendo verso lo stesso obiettivo: un mondo controllato, sorvegliato e digitalmente regolato, dove la libertà individuale sarà subordinata a sistemi centralizzati e meccanismi di credito e punteggio sociale.
In sintesi, non importa chi sembri “buono” o “cattivo” sulla scena mondiale: l’avanzamento verso il Nuovo Ordine Mondiale coinvolge tutti, senza eccezioni.
DonE
domenica 25 agosto 2024
Ave Mc Kinzy
Ecco una preghiera nello stile della Ave Maria, adattata con i nomi delle società di consulenza globali.
Milano, Ultima domenica di Agosto, 2024
Ave
McKinsey, piena di BCG,
il Signore è con Deloitte
Tu sei benedetta fra le PwC
e benedetto è il frutto del tuo Accenture,
EY.
Santa Bain, madre di strategia,
prega per noi consulenti,
ora e nell’ora della nostra trasformazione
Amen.
Ehy, this Is a preach by https://Youprom.it Joungs consultant
DonE
martedì 6 agosto 2024
Una comune é solo per una festa, non per una vita, una comunità invece é per il bene comune e va vissuta e partecipata regolarmente
La Sacralità della Famiglia Tradizionale: Una Riflessione Etica, Morale e Spirituale
Nell’epoca contemporanea, l’istituzione familiare si trova di fronte a una serie di sfide senza precedenti. Le dinamiche economiche, sociali e ideologiche hanno portato alla frammentazione dei nuclei familiari tradizionali, dando vita a una pluralità di modelli familiari. Questa evoluzione ci invita a riflettere sull’imp
ortanza della famiglia tradizionale, composta da due partner, in contrapposizione alle famiglie allargate, comunistiche, comunitarie o mormoniche. Tale riflessione deve abbracciare non solo aspetti sociali ed economici, ma anche quelli etici, morali, religiosi, spirituali e sacrali.La Mercenarietà dei Rapporti Multipli
La mercenarietà implicita nel mantenere rapporti con più partner, trattandoli come strumenti intercambiabili, è profondamente spregevole e vile. Questa condotta, che si maschera da cooperazione affettiva, dichiara un amore autentico per ciascuno, ma tradisce la superficialità di un affetto che non può mai essere paragonato al valore univoco e esclusivo dell’amore che un partner dedica a un altro per tutta la vita. Un simile comportamento riflette una visione egoistica e vanitosa dei rapporti, incapace di apprezzare la profondità e la serietà di un legame esclusivo.
La Virtù della Famiglia Tradizionale
La vita dedicata a un unico e serio nucleo confidenziale, formato da due persone che condividono intimità, debolezze e tenerezze in modo esclusivo, è infinitamente più virtuosa e significativa.
La frammentazione dell’energia emotiva in una molteplicità di amicizie superficiali non può mai soddisfare pienamente nessuno dei rapporti intrattenuti, evidenziando l’estrema pochezza di una vita mormonica basata su rapporti multipli.
Parametri Famiglia Tradizionale Famiglia Allargata/Comunitaria Intimità e Condivisione Profonda, esclusiva Superficiale, frammentata Stabilità Emotiva Alta Bassa Supporto Reciproco Forte e continuo Debole e intermittente Crescita Personale Facilitata dalla fiducia e comprensione Ostacolata da rapporti superficiali Impatto sui Figli Ambiente stabile e sicuro Ambiente instabile e confuso
La Parodia delle Comuni
La parodia delle comuni rappresentata da Carlo Verdone nei film “Un Sacco Bello” , o quelli della serie “O famo strano”, criticava efficacemente la realtà economica e sociale attuale. L’implosione dell’istituzione familiare si manifesta oggi in ben 14 diverse tipologie di nuclei familiari. Le banche centrali, con la loro gestione della moneta unica e l’imposizione di una burocrazia eccessiva, portano una grande responsabilità in questo scempio sociale. Estremismi ideologici come il femminismo radicale, il divorzismo, aggravati ora dai fenomeni socio governativi emergenziali pandemici, con i conseguenti effetti ipo monetaristici e ipo creditizi, e al contempo nn iniquamente iper giustizialistici, hanno definitivamente generato il totale smembramento sostanziale di tutte le economie e conseguentemente delle famiglie, dalle più povere alle più “ex benestanti”, privilegiando solo i club esclusivi e così dissolvendo il tessuto sociale, tradizionale, in un caos cosmico informe, inutile e totalmente sterile.
Ripartire secondo canoni virtuosi non solo si può, ma si deve.
L’Importanza Etica, Morale e Spirituale della Famiglia
In tutte le grandi religioni e filosofie globali, la famiglia è considerata un’istituzione sacra. Il Cristianesimo vede nel matrimonio un sacramento, un’unione divina che riflette l’amore di Dio per l’umanità. Nell’Islam, la famiglia è il fulcro della vita sociale, con un forte enfasi sulla responsabilità reciproca e la cura dei membri. L’Induismo considera il matrimonio un dharma, un dovere sacro, e il Buddismo valorizza la famiglia come luogo di crescita spirituale e amorevole gentilezza.
Anche le filosofie laiche riconoscono l’importanza della famiglia come base della società. La stabilità emotiva, il supporto reciproco e l’ambiente sicuro offerto da una famiglia tradizionale sono insostituibili per lo sviluppo personale e collettivo. La disgregazione di questi valori, promossa da modelli alternativi frammentari, porta a una società più debole e disorientata.
Conclusione
La famiglia tradizionale, fondata su un impegno esclusivo e reciproco, rappresenta un baluardo di stabilità e virtù che è essenziale preservare. Le forme alternative di convivenza, sebbene attraenti per la loro apparente libertà, non offrono la stessa profondità emotiva e stabilità. Le istituzioni economiche e sociali devono riconoscere la loro responsabilità nella disgregazione della famiglia e lavorare per ricostruire un tessuto sociale che valorizzi la vera intimità, la condivisione autentica e la sacralità dei legami umani. Solo attraverso il rafforzamento di questi valori possiamo sperare di ritrovare un senso di ordine e armonia in un mondo sempre più caotico.
Don Erman
Spese militari: difesa o nuova corsa agli armamenti?
Numeri e contraddizioni di un’Europa frammentata, tra aiuti miliardari all’Ucraina, welfare a rischio e il dominio degli Stati U...
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Ho interrogato i grandi, ho camminato nei loro pensieri e nelle loro anime. Poi ho guardato dentro di me, e ho trovato la verità salvata. ...
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a cura di Ermanno Faccio Abstract La guerra non è un destino ineluttabile, ma una malattia psichica collettiva. Alla luce delle...
