Il Multilateralismo e la Cittadinanza Globale: Riflessioni su Politica e Costituzione
Nel corso di un'intervista recente, ho avuto l'opportunità di esprimere il mio punto di vista riguardo all'appello del Papa Francesco, discutendo con Paolo Mieli. Ho sottolineato che non sono abituata ad interpretare le azioni degli altri, così come non mi sento di interpretare il Presidente Vladimir Putin. Il mio ragionamento si concentra piuttosto su di noi stessi, e in questo contesto desidero rivolgere alcune riflessioni al Presidente Prodi.
Fin dall'inizio, ho condiviso gli stessi dubbi espressi dal Prefetto Gabrielli in un'intervista sull'allargamento dell'Unione Europea. Non è una questione di differenze tra popoli, poiché io credo fermamente nella cittadinanza globale, nel multilateralismo e nella sovranità popolare a livello globale. Queste convinzioni sono diventate ancor più evidenti dopo le recenti crisi finanziarie, la pandemia da COVID-19 e il riarmo militare, che hanno reso necessaria una maggiore cooperazione internazionale.
Partecipando a numerosi seminari presso prestigiose università e ascoltando titolati docenti anche provenienti dalla regione del Presidente Prodi, ho constatato che l'allargamento dell'Unione Europea è stato e continua ad essere una forma mascherata di imperialismo.
La Costituzione italiana non è né imperialista né bellicosa; al contrario, è basata sulla sussidiarietà nei confronti di tutti i popoli del mondo, e persino dello spazio. Pur ammettendo l'uso delle armi in determinate circostanze, questo avviene con un mandato di interposizione finalizzato al ripristino del dialogo, della prosperità e della pace, nonché alla garanzia dello stato di diritto. Tale approccio è radicato nel percorso storico degli italiani e nella loro tradizione di rispetto per gli altri popoli.
Tuttavia, è indubbio che vi siano stati errori, incluso un errore monetario e di tempismo, che hanno colpito soprattutto i più deboli, mentre altri discutevano di democrazia e di un sogno che si realizzava.
La mia cultura politica, forgiata anche grazie alla formazione presso il Coordinamento Interforze, mi ha portato sin dall'adolescenza a essere diffidente nei confronti di tutto ciò che non si riflette concretamente negli effetti. Sono contraria alle strutture militari sovranazionali che non godono del sostegno della sovranità popolare, in quanto non garantiscono la sicurezza e la difesa delle donne e degli uomini. Le attuali strutture militari sono, a mio avviso, anticonstituzionali.
Inoltre, il processo per una Costituzione dei Popoli Europei è stato gestito in modo discutibile, nonostante il lavoro svolto dalla Commissione Affari Costituzionali dell'Unione Europea, anche a causa di alcune decisioni prese da personalità politiche di rilievo, come il Presidente Napolitano.
L'Ulivo, nonostante abbia suscitato l'entusiasmo delle masse, ha segnato l'inizio di numerosi errori, anche se compiuti in buona fede. Pertanto, concordo con l'idea che anche coloro che commettono errori debbano essere criticati, una filosofia condivisa da Casaleggio Senior.
Infine, ritengo fondamentale sostenere il percorso verso la pace tra Russia e Ucraina, e auspico che possa avere luogo in Algeria. L'Algeria, come dimostrato dalla sua scelta di superare un errore commesso da Aguila Saleh Issa, ha dimostrato un grande amore per il Marocco e per l'intero Nord Africa.
In conclusione, è essenziale che riflettiamo attentamente sulle nostre azioni e sulle decisioni che prendiamo, al fine di garantire un futuro migliore per tutti i popoli del mondo.
Silvia Davite Cinisello
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